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Cronaca

Lettera a Quicomo: la festa di Marker non ha nulla a che vedere con quella rissa

A proposito della notizia pubblicata sabato poco dopo mezzanotte (una rissa che si è verificata in via Bellini a Como) riceviamo dagli amici di Marker la lettera che pubblichiamo qui di seguito. A titolo puramente informativo precisiamo che...

A proposito della notizia pubblicata sabato poco dopo mezzanotte (una rissa che si è verificata in via Bellini a Como) riceviamo dagli amici di Marker la lettera che pubblichiamo qui di seguito. A titolo puramente informativo precisiamo che secondo le nostre verifiche e gli elementi raccolti quella sera (compreso il racconto dell'autore del video) è risultato che i protagonisti del litigio siano stati alcuni ragazzi appena usciti dalla festa. Ciò detto siamo consapevoli del fatto che non esiste nessun rapporto di causa effetto tra la partecipazione a una festa (dove il servizio di sicurezza è stato molto efficiente) e lo scoppio di imbecillità di qualche ragazzo. Allo stesso tempo per completezza di informazione abbiamo ritenuto di descrivere il contesto dell'episodio al centro della notizia.

Vi scrivo, a nome mio e dei miei colleghi di Marker, per esprimere il dispiacere nel vedere associato nell'articolo di ieri il nostro nome alla "rissa" che ha avuto luogo in via Bellini sabato notte.

Sinceramente non abbiamo elementi per sapere con certezza se i ragazzi protagonisti dell'episodio avevano partecipato al nostro spettacolo; non ci sembra tuttavia importante saperlo e nemmeno indagare ulteriormente. Ciò di cui siamo certi e che desideriamo sottolineare con forza è la qualità del lavoro dei responsabili sicurezza dell'evento: tanto all'interno dell'Arena (durante lo spettacolo), quanto all'esterno (nei momenti anteriori e successivi), hanno consentito alle migliaia di persone presenti di partecipare in piena tranquillità allo spettacolo musicale e di visual art, prevenendo qualsiasi tipo di situazione di pericolo con estrema professionalità.

Nel caso specifico citato nell'articolo, il personale è intervenuto immediatamente, come si può notare nello stesso video, nonostante lo spettacolo fosse terminato da più di mezz'ora e il diverbio tra i due ragazzi (non di certo una violenta rissa) sia avvenuto all'esterno dell'Arena.

Il nostro dispiacere nasce dal fatto che sia stato dato risalto (e che sia stato associato al nome Marker) ad un episodio di poca rilevanza e che non tiene conto della nostra sempre attenta considerazione delle questioni di ordine pubblico. Avremmo ritenuto opportuno, per spirito di completezza, che fosse riportato anche l'intervento tempestivo e impeccabile del personale sicurezza che ha consentito di risolvere la situazione in pochi attimi.

Non ci sono in città molti operatori che destinano come noi così ingenti somme economiche al servizio sicurezza (più di 15 professionisti impegnati ad ogni evento, coordinanti da due persone dell'organizzazione) per garantire la perfetta riuscita di ogni evento e per evitare polemiche pretestuose e associazioni strumentalistiche tra 'degrado' e 'intrattenimento culturale'.

Siamo ben consapevoli dei rischi mediatici a cui sono esposti gli eventi di grande richiamo come i nostri e valutiamo con estrema delicatezza tutte le conseguenze indirette che originano dal raggruppamento di migliaia di giovani in un unico luogo, nel cuore della notte e della città, per un evento di intrattenimento musicale. Per questa ragione siamo pronti ad assumerci la totale responsabilità dei fatti laddove vi è una chiara manchevolezza nostra; non di certo, però, quando tale responsabilità è a noi estranea ed è associata ad una pluralità di fattori che ben poco hanno a che vedere con l'organizzazione di uno spettacolo artistico-musicale.

Con questa mail vogliamo solamente comunicarvi il nostro punto di vista rispetto al vostro articolo, senza permetterci di entrare nel merito delle vostre scelte editoriali e del vostro lavoro.

Crediamo che il nostro territorio abbia estremo bisogno di proposte culturali inclusive e che sappiano entrare in contatto con tutte le componenti giovanili, anche con quelle più complesse e che più si avvicinano a situazioni di marginalità. La cultura non è di pochi, ma di tutti: ognuno con i suoi gusti e con le sue differenti competenze e modalità di fruizione. Il progetto Marker ha la caratteristica di rivolgersi spesso (sopratutto negli eventi gratuito come lo spettacolo di videomapping del 11 Maggio scorso) ad una pluralità di pubblici giovanili; difenderemo questo diritto con professionalità e sempre con grande attenzione, consapevoli di condividere questo principio con tanti altri operatori culturali del nostro territorio.

Senza una proposta culturale davvero inclusiva, Como non saprà crescere e costruire il suo futuro con la voce di tutti i suoi cittadini. Ne abbiamo bisogno. Tutti. Con amicizia e stima,

Franco e il team di Marker

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