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Cronaca

Le 3 rivelazioni sul verde: il super-tecnico, i guai degli appalti, l'ira di Bianchi

La Commissione comunale sul verde pubblico - dopo le secchezze dell'estate - era decisamente attesa. In senso lato, si può dire che abbia mantenuto le promesse, sebbene in direzioni piuttosto imprevedibili all'origine. Per tre motivi che...

La Commissione comunale sul verde pubblico - dopo le secchezze dell'estate - era decisamente attesa. In senso lato, si può dire che abbia mantenuto le promesse, sebbene in direzioni piuttosto imprevedibili all'origine. Per tre motivi che elencheremo. Il primo e più importante: oggi i componenti della Commissione hanno potuto conoscere, o conoscere meglio, un signor tecnico in servizio a Palazzo Cernezzi.

davE' un ragioniere, si chiama Giuseppe Mastandrea. In termini burocratici, un "istruttore tecnico" per tutto quanto riguarda la manutenzione di parchi e giardini oggi, in passato e nel prossimo futuro; in termini pratici - almeno questa è stata la sensazione diffusa, ma soprattutto di chi scrive - un tecnico competente, dal linguaggio comprensibile (cosa rarissima in quell'utero virtuale generatore di burocratese che si rivela ogni mattina il Comune di Como), documentato in maniera maniacale su anni di appalti, pronto nelle risposte e uscito pressoché indenne anche dai confronti più accesi. Non stupisce, dunque, che l'assessore Gerosa l'abbia ripetutamente ricoperto di elogi nel corso della seduta.

verde-viale vareseIl secondo motivo - che comunque riporta sempre al geometra Mastandrea (e in generale al settore Parchi e Giardini guidato dal dirigente Pierantonio Lorini) - è che dalla relazione del tecnico sono emersi alcuni punti importanti sulla situazione del verde cittadino e sulle cause dei numerosi disguidi della scorsa estate che tante polemiche hanno suscitato. Pur rivendicando nel complesso - come l'assessore Gerosa - il fatto che rispetto al Global Service del passato (costo annuo circa 1,2 milioni), il sistema di appalti spacchettati ha ridotto notevolmente le uscite sui 12 mesi (660 mila euro nel 2013 per l'appalto maggiore, a cui vanno aggiunti circa 50mila euro ulteriori per i più piccoli incarichi alle cooperative "Il Seme" e "Sociolario"), resta il fatto che Palazzo Cernezzi ha e probabilmente continuerà ad avere grossi problemi sulla manutenzione straordinaria del verde. Basti pensare che oggi risulta fuori uso un terzo dei sistemi di irrigazione principali, tra cui addirittura quelli di piazza Cavour, viale Geno e in parte Villa Olmo. E a oggi i fondi per gli investimenti che servirebbero per intervenire fuori dall'ordinario mancano. "Così - ha aggiunto Mastandrea - l'assenza totale di manutenzione straordinaria avvilisce anche la manutenzione ordinaria".

aiuole-viale-genoMa non basta, perché Mastandrea non ha comunque esitato - pur definendo "ottima la gestione del verde fino al 2014" - ad elencare altri problemi reali tuttora sul tappeto. Innanzitutto - come era evidente a chiunque - è stato finalmente ammesso che l'improvviso recesso di una delle due aziende che avevano vinto la gara maggiore per la gestione del verde nel 2013 ha avuto eccome i suoi riflessi sulla situazione del verde in città. "I problemi - ha affermato il tecnico comunale - sono iniziati proprio quando una delle due imprese riunite nell'associazione temporanea che vinse l'appalto è stata costretta a cedere la quota di partecipazione per problemi suoi. E su un territorio vasto come quello del Comune di Como l'azienda rimasta ha effettivamente iniziato ad avere difficoltà". Bizzarro, peraltro, il fatto che la causa per cui la seconda azienda se ne andò fu "l'essere divenuta aggiudicataria di altri 2 appalti nel frattempo". Con Como, pare di capire, divenuta improvvisamente l'ultima delle priorità per i privati. Parole chiare anche sulle due cooperative: "La cooperativa il Seme (impegnata sul verde annesso a scuole, asili e strutture pubbliche) non ha le attrezzature che hanno le imprese vere e proprie - ha affermato Mastandrea - E questo ha comportato difficoltà, poi comunque risolte, nelle potature e nella manutenzione delle alberate". Per quanto riguarda i lavori assegnati alla cooperativa sociale "Sociolario" (impegnata soltanto su 5 piccole aree di Sagnino, ndr), il tecnico comunale ha affermato che "tutto è fermo all'ultimo saldo del precedente appalto, bloccato ai servizi finanziari. E la cooperativa ci ha detto che di non avere materialmente i soldi per il carburante dei decespugliatori".

Per quanto riguarda la lunga sequenza di fioriere e zone verdi "bruciate" l'estate scorsa, di fatto Palazzo Cernezzi ha ribadito di essere intervenuta tempestivamente con ordini di servizio e applicazione di penali, pur ammettendo che "la stagione estiva ha vissuto problemi seri che non neghiamo", come ha affermato l'assessore Gerosa. Il dirigente del settore, Pierantonio Lorini, ha invece sollevato il tema delle fioriere private, fuori dunque dagli obblighi di manutenzione che fanno carico al Comune, che non raramente giacciono in stato di semi-abbandono non imputabile all'amministrazione. "Alcune - ha aggiunto Lorini - saranno eliminate se il privato non garantirà l'adeguata manutenzione, mentre altre, anche comunali, se superflue saranno tolte e in altri casi sostituite (per esempio a Porta Torre)".

davIn ultimo, ecco il terzo elemento degno di nota - anch'esso per molti versi a sorpresa - emerso in Commissione. Se da un lato l'opposizione, in particolare con i consiglieri Marco Butti (FdI) e Diego Peverelli (Lega), ha incalzato l'assessore Gerosa soprattutto su alcune zone tuttora poco curate (da piazza Cavour alla zona Lazzago-Breccia), l'intervento più duro è giunto dal consigliere di maggioranza della lista "Como Civica", Filippo Bianchi, che ha rotto (pur in toni eleganti) la sua proverbiale riservatezza. Proprio sul finire della seduta, infatti, Bianchi ha raccontato un suo viaggio tipico dalla periferia Nord al centro, esprimendosi così: "Venendo a Como ho notato erba alta ovunque, in via Bixio canali di scolo pieni di erbacce, tubi per le innaffiature a vista, in zona piazza Vittoria le aiuole davanti al Tribunale sono in condizioni pietose, per il sottopassaggio di Monte Olimpino sono dovuti intervenire i volontari. Una situazione che non va bene. Sicuramente in questi anni abbiamo risparmiato rispetto al passato, ma molto probabilmente paghiamo il servizio che ci meritiamo e che prima "semplicemente" strapagavamo. Ora paghiamo il giusto, ma mi auguro che per il futuro che si possa fare di più. E magari anche spendere di più, per aumentare il livello di servizio per ciò che è Como e per quello che vuole diventare in futuro. Nel nostro programma - ha concluso con un'ulteriore stoccata - era scritto che sarebbe stata garantita più attenzione alle periferie. Bene, mi auguro che questo finalmente accada".

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