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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Cavallasca / Via Carbonera

Ladri come furie a Cavallasca: le rompono il respiratore polmonare, le uccidono gli uccellini e le avvelenano il gatto

La donna ha trovato la casa a soqquadro con numerosi danni

Chissà, forse credevano che la donna fosse stata così ingegnosa e furba da avere trovato un insolito e insospettabile nascondiglio per i suoi preziosi. Forse credendo questo hanno pensato di spaccare il respiratore polmonare che la donna, residente in via Carbonera a San Fermo della Battaglia (frazione di Cavallasca) aveva lasciato a casa prima di uscire. 
I ladri sono entrati in casa della donna all'ora di pranzo il 10 gennaio 2019. Patrizia Renzi era da poco uscita per andare a lavorare; svolge il servizio di assistenza sul bus scolastico del paese. Mentre era in servizio ha ricevuto la telefonata di una vicina di casa che l'ha avisata che forse qualcuno era entrato in casa sua. Al ritorno a casa la sconcertante e dolorosa scoperta.

I ladri sono entrati nell'abitazione di Patrizia ma non si sono limitati ad arraffare il bottino. Anzi, non hanno rubato praticamente nulla ma hanno messo a soqquadro la casa e hanno bucato il muro in cerca di una inesistente cassaforte. Ma la cosa sconcertante è che hanno ucciso gli uccellini che la donna aveva in una gabbietta fuori dalla porta. "Erano calopsiti - spiega Patrizia - uccellini molto belli ma anche molto rumorosi. Forse per questo, mi ha spiegato il veterinario, potrebbero avere spruzzato su di loro un gas per farli addormentare. Ma li hanno uccisi".

Lo stesso gas i ladri lo avrebbero usato anche sul gatto della donna, un maine coon di 17 chili: "E' un gatto grosso e un po' aggressivo, forse si sono spaventati e hanno spuzzato il gas anche contro di lui. Anche in questo caso hanno esagerato, infatti il vetereniario mi ha detto che non è sicuro che sopravviverà".

Oltre al dolore per la perdita degli uccellini e per le condizioni del gatto Patrizia deve fare i conti anche con le ripercussioni sulla sua salute. Infatti, il respiratore bi-pap è un cosiddetto macchinario salvavita, davvero prezioso per Patrizia che se ne serve soprattutto durante la notte: "Spero solo che l'Asl non ci metta troppo tempo a farmene avere un altro". 
Nel frattempo indagano i carabinieri della compagnia di Como ai quali Patrizia ha sporto denuncia.

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