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Cronaca

Maxi operazione dei carabinieri: sgominata banda di ladri (con reddito di cittadinanza)

Oltre 40 furti tra Como, Lecco e Monza: gli orari e le modalità in cui agivano

Erano in 5, quattro albanesi e un cittadino italiano (che percepiva il reddito di cittadinanza) e nell'arco di pochi mesi hanno saggeggiato almeno 40 appartamenti, rubando gioielli e contanti per migliaia di euro. L'operazione di esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Lecco è stata eseguita stamattina, 16 giugno, ed è stata condotta dai carabinieri di Merate (Lecco) con l'impiego di 40 agenti. 

Gli orari preferiti per i furti erano quelli tardo pomeridiani in inverno, in cui si poteva approfittare dell’oscurità e dell’assenza delle persone da casa, e, con l’approssimarsi dell’estate, della notte fonda.
Nonostante il timore di essere controllati dalle Forze dell’Ordine, i fermati hanno più volte sfidato il lockdown dettato dal covid e non si sono fatti troppi scrupoli di essere scoperti dai proprietari che dormivano in casa.

Gli arresti disposti dall’Autorità Giudiziaria hanno permesso di interrompere una spirale di furti che sarebbe continuata ad andare avanti e si sarebbe potuta acuire con il periodo vacanziero estivo atteso che, oltretutto, le persone individuate, non ricercando una stabile attività lavorativa regolare, si erano dedicati in questa attività a tempo pieno.

Come agivano i ladri

Classiche le modalità d’azione. Una volta individuato l’obiettivo, i ladri cercavano di farvi ingresso mediante l’utilizzo di vari attrezzi da scasso, che poi, al termine dei furti, venivano nascosti in diversi luoghi per eludere i controlli di polizia. Tre degli indagati sono stati fermati in autostrada, nei pressi di Verona, mentre si stavano allontanando in macchina per recarsi temporaneamente all’estero, mentre altri due sono stati sorpresi in una delle abitazioni che usavano come base.

Nel contesto sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro numerosi arnesi da scasso e la somma totale in contanti di circa 5.000,00 euro, ritenuta parte delle attività illecite. Sono in corso accertamenti sui canali di ricettazione della merce rubata. E’ stato stimato che, approssimativamente, il valore della refurtiva asportata si aggiri intorno agli oltre 100.000,00 euro. Nella vicenda si aggiungono anche due particolari singolari. L’italiano destinatario dell’ordinanza, il 56enne A.D., in passato era stato un poliziotto penitenziario, poi tratto in arresto poiché accusato di essere colluso con alcuni detenuti a
cui venivano procurati cellulari e stupefacente. Lo stesso, da agosto 2020, percepisce il reddito di cittadinanza. Verranno avviate le procedure con la competente Direzione Provinciale dell’Inps per l’immediata revoca del beneficio. Gli arrestati sono stati condotti nei carceri di Verona e Bergamo, in attesa dell’interrogatorio di garanzia da parte del Giudice per le Indagini Preliminari.

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