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Cronaca

La scuola primaria di Lora e quegli orari che dividono i bambini. Lettera di una nonna

  Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Gabriella Cerutti, nonna di tre nipotini, che solleva la questione del possibile impatto degli orari scolastici sulla serenità dei bambini - in questo caso futuri alunni di scuola primaria - e più in...

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Gabriella Cerutti, nonna di tre nipotini, che solleva la questione del possibile impatto degli orari scolastici sulla serenità dei bambini - in questo caso futuri alunni di scuola primaria - e più in generale persino sulla vivacità di un intero quartiere, Lora. Di seguito, la lettera in versione integrale.

Sono nonna di tre bimbi di Lora che nei prossimi anni frequenteranno la scuola primaria. Dove? Dipende. A Lora, se sarà introdotta la settimana corta. Altrimenti probabilmente in un’altra scuola, con notevole disagio per i genitori, ma soprattutto per i bambini. E non solo per una questione logistica (distanza, tempo, tragitto in auto, ecc...).

Io sono un’ex insegnante e sono fermamente convinta dell’importanza che un bambino frequenti la scuola nel luogo dove abita; è importante che resti nel suo ambiente, con i compagni con cui è stato alla materna (o scuola dell’infanzia come si chiama oggi), con i quali va all’oratorio e gioca al parchetto. Importante per lui e anche per il paese, la frazione o il quartiere, che così non rischiano di diventare “quartieri dormitorio”! Questo è uno dei motivi per cui mi sono battuta anni fa in favore della “scuola elementare” del paesino in cui abito.

E quando a Lora vedo il gruppetto di bimbi che, usciti dalla materna, si danno appuntamento al parchetto per giocare e parlano di quello che hanno fatto a scuola, penso che sarebbe davvero triste separarli!

Nei giorni scorsi ho sentito molte mamme della zona lamentarsi perché a Lora “la scuola” insiste nell’opporsi alla settimana corta e quindi hanno dovuto iscrivere il figlio in un altro istituto, sradicandolo dal suo ambiente.

Settimana corta = possibilità di non essere vincolati a nonni o baby sitter; possibilità di avere la scuola vicino a casa; possibilità di praticare varie attività sportive o artistiche; possibilità di trascorrere con calma, nel week end, intere giornate in famiglia. Ecco alcuni dei vantaggi della settimana corta! Difficile capire perché i docenti di Lora si oppongano alle richieste di tanti genitori residenti e preferiscano avere alunni provenienti da altri paesi!

Io spero ancora che il Collegio Docenti rifletta con saggezza sulla questione e agisca per il bene dei bambini di Lora.

Gabriella Cerutti

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