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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

La lettera della vicepresidente degli Architetti: "Writer aiutateci, cancelliamo gli imbrattatori"

Le notizie in queste righe, in realtà, sono - o almeno potrebbero essere - due. Una è in per ora ancora "in ipotesi", per così dire. E la vedete abbozzata nella foto in alto, dove si percepisce esattamente lo sfregio alla facciata del Novocomum ma...

Le notizie in queste righe, in realtà, sono - o almeno potrebbero essere - due. Una è in per ora ancora "in ipotesi", per così dire. E la vedete abbozzata nella foto in alto, dove si percepisce esattamente lo sfregio alla facciata del Novocomum ma non si scorgono minimamente le "tag", ossia le firme dei vandali, né tantomeno i loro messaggi. L'idea potrebbe essere valida: non nascondere, quello mai, i gesti di questi nuovi barbari armati di bomboletta, ma nel contempo minimizzarne ogni forma di pubblicità. Unire la doverosa cronaca senza fornire appigli agli esaltati del danno pubblico. Su questa ipotesi di lavoro sono naturalmente gradite le opinioni (con toni pubblicabili, pur capendo che il tema scalda molto gli animi), magari sfruttando i commenti.

Lasciando il potenziale laboratorio giornalistico in divenire, la seconda notizia viene dal contributo che riceviamo da Elisabetta Cavalleri e più che volentieri pubblichiamo. La vicepresidente del consiglio dell'Ordine degli architetti, infatti, andando ben oltre la pur comprensibile rabbia personale e "istituzionale" per il raid dei vandali, riesce a offrire un taglio nuovo al problema delle bombolette selvagge. E lo fa - per paradosso, ma in fondo nemmeno troppo - dichiarando apprezzamento assoluto per il mondo artistico dei veri writers e proprio appellandosi a loro per un aiuto nel combattere il lato oscuro del mondo graffitaro che, in realtà, è soltanto vandalismo nemmeno troppo ben camuffato.

Di seguito, l'intervento integrale di Elisabetta Cavalleri. Redazione@comozero.it

Writing e graffitismo sono arte o vandalismo? Amo l’architettura! Amo l’arte!

Rispetto ogni modo sociale culturale e artistico con cui le stesse sono diffuse in tutto il mondo.

Trovo affascinanti molti lavori effettuati dai writer, i cosìddetti artisti di strada, che in tutto il pianeta, credo in Italia dagli anni novanta, usano l’ambiente urbano per manifestare la loro creatività.

Spesso mi sono fermata a fotografare un graffito, recentemente mi è capitato a Palermo nel mercato della Vucciria. come ho fotografato dei quadri o delle architetture.

Concederei molto volentieri la facciata di un edificio a Banksy, o Haring, se fosse in vita, sperando che vi realizzi un graffito.

Ma loro sono writer e fanno graffiti che sono arte e poi purtroppo ci sono persone che imbrattano i muri con delle scritte / firme.

I writer spesso con le loro opere riqualificano un edificio una porta un muro di una fabbrica, gli imbrattatori semplicemente imbrattano e spesso, come è accaduto oggi, danneggiano degli edifici storici.

Credo che rimedi sono stati tentati sotto ogni forma e modo e purtroppo sono falliti.

Però sono stufa di subire impotente questa violenza estetica quotidiana. Guardiamoli sono sono brutti banali e insignificanti tutto quello che non è la street art.

Cosa fare?

Writer aiutateci!!! Dite anche voi qualche cosa !!!! E’ giunto il momento di “cancellare” gli imbrattatori.

Elisabetta Cavalleri

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