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Cronaca

La Grecia, il suicidio di Como, la famiglia tradizionale: Frisoni sbigottisce il centrosinistra

Non lo ammetteranno mai pubblicamente, ma parlando privatamente con alcuni di loro le cose cambiano. E si può affermare tranquillamente che le prime due pagine del discorso pronunciato ieri in consiglio comunale dall'assessore Paolo Frisoni hanno...

Non lo ammetteranno mai pubblicamente, ma parlando privatamente con alcuni di loro le cose cambiano. E si può affermare tranquillamente che le prime due pagine del discorso pronunciato ieri in consiglio comunale dall'assessore Paolo Frisoni hanno stupito - se non sbigottito - più di un consigliere della maggioranza di centrosinistra, oltre a buona parte delle opposizioni. E questo perché in quella cinquantina di righe introduttive ai numeri del bilancio preventivo 2015 (ieri sera il via alla discussione in aula, senza sorprese) c'era una sorta di "Frisoni-pensiero" concentrato, ma non senza qualche passaggio forte e piuttosto lontano - per dire - da molte linee "ufficiali" del Pd.

L'assessore ha premesso che "il 2015 sinora non è stato purtroppo interessato da un cambiamento congiunturale rispetto agli anni passati" ma poi, nel sottolineare la mancata crescita significativa dell'occupazione, Frisoni ha affermato che "incide negativamente la instabile situazione economica a livello europeo, anche con i problemi che potranno essere causati dal caso Grecia". Un ampliamento del raggio dalla sala di Palazzo Cernezzi non da poco, a cui però subito dopo ha fatto seguito un altro passaggio non indifferente: "Riflessi negativi sono da addebitare alla instabilità di alcune zone, interessate da anni da conflitti e da interventi terroristici che hanno creato e potrebbero creare danni anche nei nostri Paesi. Condivido l'opinione di chi pensa che questa situazione di conflitto sia di fatto la nostra guerra". Il riferimento al terrorismo islamico, sebbene non citato, sembra evidentissimo.

Detto che Grecia e Isis sono dunque legati ai problemi economico-finanziari di Palazzo Cernezzi ("Quanto esposto sopra non può che incidere negativamente sulla congiuntura economica e di riflesso anche l'amministrazione comunale risente di questa situazione"), Frisoni si è concentratto su due altri concetti caldissimi: l'immigrazione a Como e "la famiglia tradizionale".

"Al 31 dicembre 2013 - ha detto in aula l'assessore illustrando il bilancio - la popolazione residente ammontava a 83.834 cittadini, il tasso di mortalità era l'11.49 e quello di natalità l'8.32. La differenza tra tasso migratorio e immigratorio e pari a 1.679 persone". E al netto di questo dato, che certifica come la pur piccola crescita demografica degli abitanti di Como sia dovuta agli immigrati, Frisoni ha sottolineato che "gli ultra 65enni sono 20.241 e rappresentano il 23.6% dei residenti. Questi dati dovrebbero preoccuparci perché la percentuale appena accennata è destinata ad aumentare e portare l'amministrazione a rivedere per il futuro una serie di servizi".

como-panorama-dallaltoInsomma, una Como con sempre più immigrati e sempre più residenti anziani. Temi a cui si aggiunge l'attacco ai governi nazionali degli ultimi 10 anni, esecutivo Renzi incluso: "Spiace constatare che a livello nazionale, nonostante i proclami che abbiamo ascoltato per oltre un decennio, la famiglia non è al centro dell'attenzione dei nostri governanti e nemmeno dei nostri legislatori. Le conseguenze si vedono: facciamo attenzione a quanto ci viene detto da chi esamina con serietà questi fenomeni e cioè che il calo delle nascite porterà al suicidio della nostra comunità. E' solo questione di tempo e gli effetti si vedranno anche nella nostra città e richiederanno cambiamenti radicali nei nostri interventi". Parole davvero fortissime, queste ultime, che non hanno mancato di sollevare brusìì e mormorii tra i banchi del consiglio ieri sera. E non è finita.

consiglio-paratie-13aprileA chiusura della premessa, per così dire, personale e "ideologica", Frisoni ha espresso anche forte rammarico per la mancata difesa della "famiglia tradizionale": "Purtroppo vedo che a livello parlamentare le priorità non sono rivolte alla famiglia tradizionale ma alla risoluzione di altre problematiche, evidentemente ritenute più urgenti". Difficile non leggere una critica nemmeno troppo criptica all'impegno che governo e maggioranza stanno mettendo nella legge per le unioni civili anche tra persone dello stesso sesso.

Insomma, ieri sera - a sorpresa - la lunga e convinta storia democristiana di Paolo Frisoni sembra essere emersa con forza, sotto gli occhi sgranati di gran parte del centrosinistra per cui è assessore.

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