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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

La Curia nervosa, lo stop alla nuova piazza Grimoldi, il Ficus Benjamin

Sarebbe stato bello vederli, ieri mattina, gli assessori Lorenzo Spallino, Daniela Gerosa e il dirigente del settore Urbanistica, Giuseppe Cosenza, al cospetto degli alti emissari tecnico-religiosi della Curia di Como. E sarebbe stato interessate...

Sarebbe stato bello vederli, ieri mattina, gli assessori Lorenzo Spallino, Daniela Gerosa e il dirigente del settore Urbanistica, Giuseppe Cosenza, al cospetto degli alti emissari tecnico-religiosi della Curia di Como. E sarebbe stato interessate seguire, magari nascosti dietro a un Ficus Benjamin, le lamentele in tunica sul progetto della nuova piazza Grimoldi. Perché le cose stanno così: agli alti vertici della Chiesa di Como non piacciono affatto le soluzioni progettuali contenute nel lavoro selezionato dal Comune per rimodellare piazza Grimoldi (gli elaborati dello studio di architettura vincitore del bando comunale comprendono anche restyling di piazza Roma, ma di quello parliamo più avanti).Ma che cosa non piace alla Curia? Innanzitutto, i filari di alberi che "tagliano" almeno in parte la continuità tra la stessa piazza Grimoldi e piazza del Duomo, che teoricamente indirizzerebbero indirettamente troppa gente (e troppi fedeli?) verso piazza Cavour. E poi la fontana circolare ipotizzata dallo studio vincente a lato del Broletto, in prospettiva davanti alla Chiesa di San Giacomo. E - stando a quanto appreso - quello potrebbe essere un elemento destinato a sparire del tutto, magari a vantaggio di "meno ingombranti", soprattutto per il passaggio delle processioni religiose, giochi d'acqua rasoterra.

La prossima settimana se ne saprà di più, tenendo presente che anche la Soprintendenza ha obiettato sulla presenza della fontana. Della quale, a quanto ci risulta, sarebbe temuto anche l'impatto delle condutture nel sottosuolo, dove sono conservati i resti della porzione di Chiesa di San Giacomo a suo tempo "tagliata" e demolita fino all'arretramento oggi coincidente con la facciata nota a tutti. A chiudere il cerchio, i dubbi politici della giunta sull'opportunità di "aprire" la piazza proprio a ridosso di Expo, quando il vicino lungolago è ancora un cantiere a cielo aperto e in città è comunque atteso un afflusso di turisti superiore al normale. Facile, a questo punto, ipotizzare che - anche qualora Comune e Curia trovassero l'accordo su piazza Grimoldi - i lavori possano partire dopo l'estate, a Expo e stagione turistica calanti.

Peraltro, da capire adesso sul futuro complessivo delle nuove piazze guadagnate alla Ztl in tutto il centro storico, ci sono molte altre cose. Per esempio: il cantiere per il restyling di piazza Roma - teoricamente connesso a quello appena trattato - quando partirà? Mistero. Anche perché, come ben saprete, lì ancora non è stata trovata una soluzione adeguata per compensare lo sfratto dei posti gialli (destinati a sparire), non tanto sul fronte economico, visto che il costo dell'abbonamento annuale già pagato potrebbe essere parzialmente rimborsato, quanto proprio sul dove indirizzare le auto "cacciate".

Non è finita. Ricordate, vero, che la battaglia delle piazze includeva anche piazza Volta e via Garibaldi? Ebbene, qui mancano ancora i progetti esecutivi dei privati vincitori del bando, si è a una fase tecnica ancora precedente. E, comunque, almeno una metà degli interventi (soprattutto i più impattanti) saranno avviati soltanto nel 2016, fatta eccezione forse per la zona oggi adibita a posteggio nell'area di piazza Jasca.

A conti fatti, la rivoluzione visiva e architettonica della Ztl - salvo forse per l'info point al Broletto, i cui lavori sono attesi a brevissimo con consegna metà giugno - pare destinata a rimanere ancora sulla carta per diversi mesi.

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