Attilio Terragni ("Vergogna quel verde") e Moritz Mantero ("Terragni chi?"): una polemica storica
Egregio Comandante della Guardia di finanza di Como, custode dell'opera d'architettura italiana più importante al mondo. Comandante, La prego non ceda più alle offensive iniziative delle controfigure della società civile e politica di Como, che...
Egregio Comandante della Guardia di finanza di Como, custode dell'opera d'architettura italiana più importante al mondo. Comandante, La prego non ceda più alle offensive iniziative delle controfigure della società civile e politica di Como, che necessitano di alberelli e orticoli per offendere i valori di una grande storia e del nostro futuro.Comandante, dritto in piedi sulla sua terrazza non guardi con rassegnazione le cicatrici che deturpano il suo sagrato, reagisca e ci tragga d'impaccio dalla vergogna di questa volgare circostanza.
A. Terragni.
Questo articolo dal sapore novecentesco per l'aspro profumo da disputa antica e feroce che vi si respira a tratti - questo articolo, che pure ha il suo "cuore" nell'intervista al presidente della Mantero Seta e, ancor più, per questioni contingenti, al presidente di Orticolario, Moritz Mantero - non poteva che, per paradosso, iniziare con la lettera aperta dell'architetto Attilio Terragni al comandante delle Fiamme Gialle di Como (al netto di un paio di passaggi "temerari" elisi, senza alterare il senso). Perché lì, in quelle parole fiumane, risiede il centro dello scontro che vede due persone, ma ancor più due nomi e cognomi - si potrebbe parlare di due dinastie con la storia della città incisa nella pelle - affrontarsi in un duello d'altri tempi - vagamente D'Annunziano nei toni dell'architetto. Il quale, oggi, indignato, ha lanciato quell'appello contro - ferocemente contro - l'installazione artistica in via di realizzazione davanti alla Casa del Fascio, sorta di introduzione verde alla prossima edizione di Orticolario (2-3-4 ottobre a Villa Erba, 28mila visitatori nel 2014, evento ormai di portata internazionale incentrato sul cosiddetto "giardinaggio evoluto"). Non è stato il solo, Attilio il flagello di Libeskind, a criticare. Altri architetti hanno espresso dubbi e timori (qui ne ha parlato per primo il collega Maurizio Pratelli su Qtime).

La storia dell'architettura da una parte, la storia dell'industria tessile dall'altra. Una storia comasca. La storia di Como, a duello.
redazione@comozero.it