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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

La "bomba" di Gagliardi scatena l'altra metà del Pd. Cesareo regina del veleno

Se Andrée Cesareo, consigliere comunale del Pd a Como, lasciasse qualche traccia maggiore anche nel dibattito politico-amministrativo sulla città - in aula e fuori - avrebbe i numeri per togliere l'aggettivo "ombra" dalla parola capogruppo. Sulle...

Se Andrée Cesareo, consigliere comunale del Pd a Como, lasciasse qualche traccia maggiore anche nel dibattito politico-amministrativo sulla città - in aula e fuori - avrebbe i numeri per togliere l'aggettivo "ombra" dalla parola capogruppo. Sulle polemiche politiche "pure" - specialmente interne al partito - ha già dimostrato di avere un veleno fuori dal comune. Letale, probabilmente. L'ultima dimostrazione è contenuta in 14 lettere complessive e un punto interrogativo. Roba per feticisti della politica, naturalmente, ma noi siamo nati apposta.

I fatti.

gagliardi-pdA dispetto dell'apparente assenza di cannoneggiamenti pubblici, il documento redatto dal candidato alla segreteria provinciale del Pd, Riccardo Gagliardi, pubblicato qui in esclusiva in forma integrale, ha ovviamente agitato notevolmente le acque del Pd. D'altronde, Gagliardi - che pure ha incassato, tra gli altri, l'appoggio dei due parlamentari dem Chiara Braga e Mauro Guerra - non ha badato a diplomazie nel parlare di "un partito, chiuso nei propri stanchi rituali e nella difesa di feudi sempre più ristretti, incapace e tardivo nel rispondere alle dinamiche politiche", "visto come un carrierificio" e dove a suo modo di vedere l'attività degli iscritti "non può limitarsi a una pur lodevole manovalanza nell’attaccare manifesti, distribuire i volantini o organizzare primarie". Lame, più che parole.

Nel campo avverso - quello che sostiene la candidatura a segretario del sindaco di Figino Serenza, Angelo Orsenigo - qualche replica qua e là è arrivata. Il segretario del circolo del capoluogo, Stefano Fanetti, per esempio ha liquidato le accuse così: "Pazienza se qualcuno pensa che il Pd comasco sia un "carrierificio", uno "strumento per ottenere privilegi" o un soggetto politico che si limita alla "lodevole manovalanza nell'attaccare manifesti", queste amenità non riusciranno a togliermi il sorriso".

tommaso-legnaniTra i pochi altri che proprio non sono riusciti a digerire in silenzio l'uscita di Gagliardi, anche il "giovane democratico" Tommaso Legnani (nella foto) - vicinissimo, quasi attaccato per posizioni politiche a Fanetti - il quale si è espresso via Facebook: "Il Pd è solo "lodevole manovalanza nell'attaccare manifesti, distribuire i volantini o organizzare primarie", o è anche un partito capace di vincere elezioni e governare (vedi Como, Mariano, Olgiate, Cernobbio e tanti altri)? Poi, vero, non ovunque si riesce...". E qui sono state posate le basi per il veleno di Andrée Cesareo, la quale tra commenti più o meno feroci riferiti a Gagliardi (Fabio Zizza è arrivato a paragonare le parole dell'attuale vicesegretario provinciale a "sputare piatto dove ha mangiato e non ha mai concluso nulla)", ha evidentemente colto l'assist di Legnani sulle sconfitte elettorali subite dal Partito Democratico in provincia negli ultimi anni. E ricordando quella dello stesso Gagliardi nel maggio 2014 (l'epoca del Pd al 40% e oltre) contro l'attuale sindaco Fausto Ronchetti, ha risposto così: "Tipo a Cavallasca?", concludendo all'arma bianca il sarcasmo seminato da Tommaso Legnani e rinfacciando la sconfitta nello spazio di 14 lettere.

Ottobre, mese delle zucche. E delle zuccate, nel Pd precongressuale.

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