rotate-mobile
Cronaca

Irruzione skinheads a Como Senza Frontiere: 13 accusati ma non c'è odio razziale

Indagini concluse, c'è l'aggravante di avere agito in gruppo. Un comasco l'ideatore dell'azione intimidatoria

Si sono concluse le indagini relative all'irruzione di matrice skinheads eseguita da un gruppo di militanti di estrema destra il 28 novembre 2017. L'avviso di conclusione indagini con le relative accuse per le quali procede la Procura di Como è stato consegnato a tredici persone, tutti uomini di età compresa tra i 24 e i 50 anni al momento dei fatti contestati.
Per loro le accuse sono di avere costretto il gruppo del comitato Como Senza Frontiere ad assistere e ascoltare il loro intervento, eseguito peraltro con fare minaccioso e intimidatorio. L'aggravante è di avere agito in gruppo. Dalle indagini, però, non sono emersi elementi che possano connotare l'azione skinheads con l'odio razziale. Non è bastato il ritrovamento nel corso delle perquisizioni di svastiche e di parodie sugli ebrei (in particolare su Anna Frank) per attribuire al gruppo di estrema destra l'aggravante dell'odio razziale.
In particolare per uno dei due comaschi indagati, 43 anni di Faloppio,  l'accusa è di avere organizzato l'irruzione diffondendo l'invito a numerosi militanti del Veneto Fronte Skinheads.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Irruzione skinheads a Como Senza Frontiere: 13 accusati ma non c'è odio razziale

QuiComo è in caricamento