"Intervento non autorizzato". Il Comune apre il caso di "Per Como pulita"
L'intervento della scorsa primavera sul Monumento ai Caduti Esistono articoli che sono quasi a priori impopolari e causa certa di strali da una probabile maggioranza dei lettori. Questo è un caso di specie. Perché si dà conto, forse per la...
L'intervento della scorsa primavera sul Monumento ai Caduti
Esistono articoli che sono quasi a priori impopolari e causa certa di strali da una probabile maggioranza dei lettori. Questo è un caso di specie. Perché si dà conto, forse per la prima volta in assoluto, di una presa di posizione forte del Comune di Como nei confronti dell'associazione "Per Como pulita". E non nei termini osannanti con cui solitamente si parla del noto gruppo di cittadini-volontari in corsa per l'Abbondino d'Oro.
Ai più - noi compresi (sebbene per uno sfortunato mancato arrivo della comunicazione) - è forse sfuggita una nota ufficiale diramata il 26 agosto dall'Ufficio Stampa di Palazzo Cernezzi (che naturalmente non invia comunicazioni formali di propria spontanea volontà) relativamente all'ultimo intervento condotto dall'associazione sulle mura. Dove, lo scorso weekend, i volontari hanno eradicato erbacce, piante rampicanti e altri cespugli da una vasta porzione della cinta muraria tra gli applausi dei molti sostenitori. Ebbene, il Comune - al di là di qualsiasi giudizio estetico sulla qualità del lavoro - ha messo nero su bianco questa posizione: "Per quanto riguarda l’associazione Per Como pulita, l’intervento da loro eseguito (sulle mura, ndr) non era autorizzato. Vista l’imminente scadenza della convenzione stipulata a suo tempo con il Comune, sarà fissato a breve un incontro anche per meglio chiarire le modalità future di intervento”. Poche righe soltanto in apparenza neutre. Perché in realtà - da quanto abbiamo inoltre potuto ricostruire con certezza - l'episodio di domenica, in Comune è ritenuto soltanto l'ultimo di una serie di interventi "non autorizzati" e anche poco graditi. E che, dunque, non andavano eseguiti al di là dei pur indiscutibili fini nobili degli esecutori.
Due, in particolare, i precedenti che vengono alla mente: la tinteggiatura completa della scalinata monumentale che conduce alla Stazione San Giovanni, lampioni compresi, nell'agosto 2014; e poi, la scorsa primavera, l'intervento di rimozione di numerose scritte sulla superficie del Monumento ai Caduti. Esattamente come per le mura, strutture su cui i volontari non avevano alcuna autorizzazione a intervenire, proprio perché beni pubblici del tutto particolari, necessitanti di autorizzazioni specifiche degli enti preposti (Soprintendenze in primis) e - in linea generale - non equiparabili, per quanto riguarda i trattamenti di pulizia, a una qualsivoglia ringhiera arrugginita.
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