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Cronaca

Inchiesta paratie, finanza ancora per ore in Comune. Acquisiti anche atti di altre gare

La scorsa settimana - ma i dettagli sono emersi soltanto nelle ultime ore - la Finanza si è nuovamente presentata a Palazzo Cernezzi per una massiccia acquisizione di documenti, nell'ambito dell'inchiesta aperta dalla Procura di Como sul cantiere...

La scorsa settimana - ma i dettagli sono emersi soltanto nelle ultime ore - la Finanza si è nuovamente presentata a Palazzo Cernezzi per una massiccia acquisizione di documenti, nell'ambito dell'inchiesta aperta dalla Procura di Como sul cantiere delle paratie dopo la delibera dell'Autorità Nazionale Anticorruzione. Non è stata una "visita" breve: gli uomini delle Fiamme gialle hanno fatto ingresso in Comune al mattino per uscirne soltanto a pomeriggio inoltrato, dopo oltre 4 ore di attività negli uffici. In particolare, l'attenzione si è concentrata nell'ala dove ha sede l'attività dell'Economato del Comune dove i finanzieri hanno acquisito una notevole molte di documentazione su diverse gare pubbliche bandite dal Comune, comprese quelle attivate sulla piattaforma istituzionale e telematica "Sintel". La particolarità, a quanto risulta, è che oltre alle carte relative al cantiere sul lungolago sarebbero state copiate anche le documentazioni inerenti gare che non avrebbero attinenza diretta con le paratie. Altro elemento peculiare, il fatto che per estrarre dai computer degli uffici sono stati coinvolti i tecnici in servizio al Ced (Centro elettronico di documentazione) di Palazzo Cernezzi.

palazzo-cernezzi-2Altro tema caldo - come abbiamo riportato ieri con questo articolo - il procedimento interno avviato dall'amministrazione rispetto alle posizioni dei 3 dirigenti indagati sempre nell'ambito dell'inchiesta paratie. Sembrano destinati ad allungarsi, infatti, i tempi per le decisioni della Commissione Disciplinare di Palazzo Cernezzi che ieri, con la prima riunione ufficiale sul caso, ha notificato ai dirigenti la comunicazione formale di avvio del procedimento. Rispetto ai 20 giorni previsti nei casi ordinari per la contestazione formale degli eventuali addebiti (che solitamente, in caso di inchieste in corso, ricalcano quelli dei magistrati, a cui possono poi seguire provvedimenti che vanno dal richiamo alla sospensione fino al licenziamento) sembra pressoché certo che, su proposta del presidente dell'organismo, il segretario generale Tommaso Stufano, la Commissione di avvarrà del raddoppio del periodo, come possibile per legge. Dunque difficilmente l'amministrazione prenderà decisioni prima della metà di febbraio.

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