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"In questo modo di fare politica non mi riconosco più": Eva Cariboni lascia la maggioranza

Che nella malconcia maggioranza comunale non trovi (più) spazio una figura dello spessore di Eva Cariboni è una di quelle cose difficili da spiegare in termini politici e logici. Eppure con il voto sul bilancio comunale 2016 di ieri sera e con il...

Che nella malconcia maggioranza comunale non trovi (più) spazio una figura dello spessore di Eva Cariboni è una di quelle cose difficili da spiegare in termini politici e logici. Eppure con il voto sul bilancio comunale 2016 di ieri sera e con il contestuale addio alla coalizione di governo annunciato ufficialmente dalla consigliera, finisce definitivamente il rapporto tra la lista "Amo la mia città" e la maggioranza Pd-Como Civica-Paco Sel. Rapporto esangue da mesi e ferito forse mortalmente già nell'autunno di due anni fa quando l'assessore Gisella Introzzi fu sostanzialmente costretta alle dimissioni dopo un rimpasto di uomini e deleghe che ne riduceva di molto il campo d'azione. Ieri sera, pochi minuti prima della mezzanotte e del voto sul documento contabile, l'atto finale. Introdotto, peraltro, da uno dei discorsi più duri mai echeggiati nella sala consiliare.

"Sono sempre stata leale al programma pur manifestando anche diverse posizioni critiche - ha affermato Cariboni - e questo bilancio non credo sia cattivo o peggiore di quello che ho sostenuto lo scorso anno. Però non lo voterò perché è frutto di una maggioranza in cui non mi riconosco più sia sul piano strettamente politico sia su quello personale". Poi, il durissimo j'accuse verso una giunta "che si arrocca in modo oltremodo dogmatico su posizioni insostenibili" tra cui "il centro unico di cottura e via Rubini, quest'ultima vicenda per me davvero emblematica: sarebbe bastato riconoscere lo sbaglio e invece no, si sono cercate soluzioni machiavelliche e si è fatto di tutto pur di non ammettere l'errore". Rispetto ai colleghi di banco della coalizione, la consigliera ha affermato che "mi allontana anche l'atteggiamento di una maggioranza che si contrae sempre più in se stessa come un maglione infeltrito e guarda con sufficienza e talvolta con spocchioso senso di superiorità a qualsiasi proposta costruttiva, rimanendo acriticamente appiattita sulle posizioni della giunta".

Sofferto per la stessa Cariboni e a suo modo drammatico per il solco anche umano che ha portato alla luce tra la consigliera, la giunta e maggioranza, è stato il passaggio dedicato alla recente vicenda Acsm Agam/A2A, sia per la bocciatura della delibera del 21 aprile scorso sia per il recente sviluppo finito davanti a Procura, Anac e prefetto. In particolare, rispetto all'azione di forza del segretario generale Tommaso Stufano, peraltro stimolata pubblicamente dall'assessore Lorenzo Spallino e dai consiglieri Marco Tettamanti (Como Civica) e Andrée Cesareo (Pd), Cariboni ha affermato che "non trovo tollerabili anche sul piano umano le accuse a microfoni spenti, le mezze frasi e i sorrisi soddisfatti di chi pensa d aver ottenuto quasi un risarcimento per la gigante sconfitta politica sulla cessione delle quote di Acsm Agam. "Gliela facciamo vedere noi": sono parole che ho sentito in quest'aula e questo non lo ritengo accettabile".

Pochi istanti dopo, Cariboni ha annunciato l'uscita ufficiale dalla maggioranza e ha votato contro il bilancio, comunque approvato dal centrosinistra. Coalizione che - nota di cronaca a margine - di fronte all'ennesima, enorme, profonda lacerazione politica e personale al suo interno, in diversi esponenti ieri sera trasmetteva quasi più un senso di sollievo che non di preoccupazione.
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