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In questa lettera chi è speciale è la mamma, non il figlio. Vi chiede una piccola attenzione

Non aggiungiamo nulla, non possiamo farlo quando a parlare è una mamma. Di seguito, la lettera di Laura --- Mi rifaccio viva, sempre per parlare di "cuore". Oggi è la Giornata Internazionale della Consapevolezza dell'Autismo. Numerosissimi gli...

Non aggiungiamo nulla, non possiamo farlo quando a parlare è una mamma. Di seguito, la lettera di Laura --- Mi rifaccio viva, sempre per parlare di "cuore".

Oggi è la Giornata Internazionale della Consapevolezza dell'Autismo. Numerosissimi gli eventi in tutto il mondo, i monumenti vengono illuminati di blu, il colore dell'autismo, colore della conoscenza e della sicurezza. Dibattiti, magliette, palloncini blu. Per la campagna "Light it up blu", voluta da Autism Speaks, lo slogan è «Non chiudere la porta alla conoscenza, accendi una luce blu».

Far conoscere: per non averne paura e quindi pregiudizi.

I dati sono sconcertanti. Negli Stati Uniti si parla di un incidenza di 1 su 68. In Italia non ci sono dati ufficiali, ma il ministero della Salute ipotizza 2,5 su 1000 bambini. Non voglio tediare con cifre, dati, tecnicità. Digitando solo la parola autismo in Google, ti si apriranno centinaia di pagine. Voglio arrivare al "cuore". A quello di tutti quei genitori che hanno un figlio autistico. Che si sono sentiti dire: il suo pargolo di 3, 4, 5 anni è affetto da Disturbi dello Spettro Autistico e cadono nel buio più totale. Dove vado? Da chi vado? Cosa faccio?

Non tutte le regioni, i capoluoghi di provincia hanno aperto dei centri dedicati. Al cuore di quei genitori che iniziano un lunghissimo cammino dove, sperare, sembra un verbo tolto dal vocabolario. Sperare che tuo figlio ti guardi in faccia, sorrida, inizi a parlare, si comporti in un modo comprensibile e pertanto gestibile.

Alle loro fatiche quotidiane, giornaliere, mensili, annuali e decennali coinvolti in prima persona con alcune istituzioni che non sempre capiscono, poco aiutano, non collaborano, lasciandoti, a volte, l'onere di essere allo stesso tempo medico, terapeuta, insegnante di sostegno, educatore...Al cuore di chi ha mollato o costretto a mollare. E ha "ospedalizzato" il figlio a vita. Si è sentito talmente solo davanti a questo percorso lacerante, distruttivo, penoso. La solitudine di un genitore con un figlio autistico: inspiegabile. Deleteria.

Compagni di scuola, di giochi, genitori, insegnanti (non facciamo di tutta l'erba un fascio ma ne esistono molti) che ti isolano, isolano tuo figlio. È "diverso", non giocarci. Scolari portati fuori dalla classe (così non "disturbano") Genitori che non invitano tuo figlio alle festicciole o a casa loro, presidi che ti convocano per dirti che, non avendo un insegnante dedicata, tuo figlio non potrà partecipare alla gita scolastica. E quanto ancora, vero mamme e papá?

Loro, gli autistici, isolati nel loro mondo. Noi, adulti, che li isoliamo nel sociale.

Tanti di loro, oramai cresciuti ed entrati di fatto nel mondo adulto, si sono evoluti: sono diventati uomini e donne. Autonomi, chiacchieroni o meno. Viaggiano, si muovono sui mezzi, cercano un loro modus vivendi per affrontare il mondo. Il nostro mondo.

Formati, diplomati, addirittura qualche sporadico laureato. Bussano al mondo del lavoro. Leggi ad hoc, sgravi fiscali per i datori di lavoro. Ma non trovano "porte aperte". Li hai per casa a bighellonare, davanti ad un PC (di cui conoscono ogni singola vite) o a disegnare, a giocare con la playstation. Alcuni entrano, grazie alle borse lavoro regionali. Ma senza continuità. E tu genitore, felice per aver "salvato" un figlio, ti ritrovi in depressione perchè ti chiedi: dopo di me? Che farà mio figlio? dove lo "metto"?

E non hai risposte. Pochissime strutture tipo case famiglie, appartamenti dedicati...

Cosa ne sarà di lui?

Al "cuore" dei comaschi mi sento di intercedere per loro. Al cuore degli imprenditori (che pagano le multe ma non assumono), al cuore delle famiglie ( piccoli lavori, magari di giardinaggio) ai ristoratori (tanti di loro hanno fatto corsi di cucina) o semplicemente a tutta la popolazione comasca: che si informi, che sia solidale, che dedichi questa giornata alla conoscenza.

Come? Rai 3 stasera alle 21,30 programma un film dedicato: Pulce non c'è.

Oppure, visto che l'autismo passa anche attraverso il cinema:

- Ocio Pasos Adelante, film girato in Argentina dalla giovane regista italiana Selene Colombo, che racconta di 5 casi di Autismo

- The Special Need, giovane regista italiano, Carlo Zoratti

Racconta con delicatezza e allegria, senza tabù, il rapporto tra disabilitá e sessualitá

- Horse Boy L'amore di un padre, regista statunitense Michel Orion

racconto di una famiglia che attraversa la Mongolia a cavallo per cercare nella natura, tra gli sciamani, una via di cura per il proprio bambino autistico.

Eppoi: The Story of Luke di Alonso Mayo, Wrong Planet di Chiara Sambuchi, il doppio progetto fotografico A day with Noahe A day with Elia”, l’anteprima italiana del lungometraggio God’s Ears diretto ed interpretato da Michael Worth). A noi genitori di figli autistici piacerebbe molto sapervi incollati davanti alla TV. Per una sera, per conoscere. Esserci solidali.

A te Marco, figlio mio, a voi genitori di un figlio autistico, un augurio: oggi non saremo soli.

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