Immigrati clandestini, il viaggio di una famiglia dalla Turchia alla Francia. Fermati a Como
Prima in aereo fino alla Serbia. poi avevano concordato il passaggio in auto nei pressi di Trieste con un uomo di nazionalità bulgara senza patente. Presente anche una minorenne
Un lungo viaggio, quello di una famiglia di Turchi che cercavano di raggiungere la Francia senza avere i visti necessari e uno di loro con la sola carta d'identità turca. Prima il volo dalla Turchia alla Serbia, per poi raggiungere l'Italia varcando un confine in prossimitò di Trieste. Li ad aspettarli un uomo bulgaro G.Y. di 28 anni che presumibilmente avrebbe dovuto portarli fino in Francia con la sua auto. Ma nel pomeriggio del giorno 27 settembre il personale della Polizia di frontiera, impegnato nell'mattività di vigilanza di retrovalico finalizzata al contrasto dell'immigrazione clandestina nella zona di confine, ha sottoposto a controllo nel comune di Como (CO), in piazzale Anna Frank, proprio il veicolo guidato dal cittadino bulgaro, a bordo della quale erano presenti i 5 cittadini turchi, tra cui una minore.
Alla richiesta degli operatori i cittadini turchi esibivano i propri documenti che da un successivo controllo
effettuato da personale specializzato di quell' ufficio, con l'utilizzo di particolari apparecchiature, risultavano
tutti genuini ma non idonei per il soggiorno in area Schengen, perché privi del necessario visto ed uno di loro in
possesso della sola carta d'identità turca.
Gli stranieri venivano quindi accompagnati in ufficio per ulteriori accertamenti da cui emergeva che gli stessi erano
partiti dalla Turchia in aereo facendo scalo in Serbia per poi raggiungere l' Italia. Dopo aver oltrepassato il confine
italiano, in una località non meglio indicata nei pressi di Trieste, avevano concordato con il cittadino bulgaro di cui sopra l'accompagnamento in Francia.
Alla luce di quanto sopra, il cittadino bulgaro è stato segnalato all' Autorità Giudiziaria in stato di libertà per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e allo stesso venivano sequestrati 2 smartphone nonché l'auto.
Tutti i cittadini turchi, ad esclusione della minore, trovati a bordo, venivano denunciati all'A.G. in stato di libertà per l' ingresso e il soggiorno illegale nel territorio dello Stato ai sensi dell’art. 10 bis Dlgs 286/98 .
Infine si segnala che il G. Y. all' atto del controllo veniva trovato privo della patente di guida; lo stesso dichiarava
di esserne titolare anche se non l'aveva al seguito.
Veniva quindi contattato il Centro di Cooperazione doganale di Thörl Maglern che, attraverso accertamenti con le autorità bulgare, comunicava che lo stesso non era titolare di patente di guida; quindi gli si contestava anche la guida senza patente con la sanzione accessoria del fermo amministrativo per tre mesi del veicolo.