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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Il vescovo Coletti lascia Como: da Crema arriva il comasco Cantoni

L'addio a Como del vescovo Diego Coletti è imminente. Al suo posto arriverà Oscar Cantoni, attualmente vescovo di Crema, ma di origine lariana, per la precisione di Lenno. Si conclude, dunque, l'esperienza comasca di uno dei più amati vescovi...

L'addio a Como del vescovo Diego Coletti è imminente. Al suo posto arriverà Oscar Cantoni, attualmente vescovo di Crema, ma di origine lariana, per la precisione di Lenno. Si conclude, dunque, l'esperienza comasca di uno dei più amati vescovi della diocesi di Como. Questa mattina, in occasione dell'assemblea diocesana del clero che si è tenuta nel seminario vescovile di via Baserga 81, monsiglior Coletti ha voluto darne comunicazione ufficiale. Per quanto riguarda Cantoni come detto è nato a Lenno il 1° settembre 1950, trasferitosi con la famiglia all'età di otto anni a Tremezzo (Co), entra nel Seminario di Como nel 1970, dopo gli studi classici compiuti al Collegio Gallio di Como, retto dai Padri Somaschi. Viene ordinato presbitero nella Cattedrale di Como il 28 giugno 1975 dal vescovo mons. Teresio Ferraroni con altri dodici giovani. Subito dopo l'ordinazione sacerdotale, gli viene affidato l'incarico di curare la pastorale vocazionale diocesana, e dal 1975 al 1999 è quindi responsabile del Centro diocesano Vocazioni, organizzando, lungo gli anni, vari momenti formativi e iniziative di preghiera, rivolte specialmente ai giovani.

Dal 1975 al 1982 è collaboratore parrocchiale nella parrocchia di Santa Maria Regina di Como Muggiò e dal 1983 al 1992 insegnante di Religione nelle scuole medie superiori. Nel 1986 è nominato Padre Spirituale del Seminario di Como, incarico

mantenuto fino al 2003, anno in cui diviene Vicario Episcopale per il Clero. Ha contribuito alla nascita e allo sviluppo nella Diocesi di Como dell'Ordo Virginum che ha seguito come delegato vescovile dal 1991 al 2003.

Nei vari anni è stato più volte membro del Consiglio Presbiterale e del Consiglio Pastorale Diocesano. Insignito del titolo di Prelato d'onore di Sua Santità l'11 luglio 2000. Eletto alla sede vescovile di Crema il 25 gennaio 2005, riceve l'ordinazione episcopale nella Cattedrale di Como per le mani del Vescovo Alessandro Maggiolini il 5 marzo e prende possesso della Diocesi di Crema il 19 marzo 2005. Nella Conferenza Episcopale Italiana ha svolto il ruolo di assistente del Visitatore per i Seminari dal 2005 al 2015. Attualmente è membro della Commissione episcopale per il Clero e la Vita Consacrata, referente per l’Ordo Virginum in Italia. Nella Conferenza Episcopale Lombarda è delegato per il Centro Regionale Vocazioni e per i Seminari. Gran Priore di luogotenenza dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro per l’Italia Settentrionale (2010). È presidente della Commissione per le Vocazioni della CCEE (Consilium Conferentiarum Episcoporum Europae)- EVS (European Vocations service) (2012).

Nominato vescovo di Como il 4 ottobre 2016.

Discorso di monsignor Diego Coletti

Penso che possiate immaginare la varietà e la vastità dei sentimenti che provo in questo momento: essere Vescovo non significa semplicemente rispondere a un impegno pastorale, ma è una vocazione di amore e servizio, che coinvolge in modo totalizzante, compresa la sfera affettiva e la cura fraterna delle relazioni personali.

Ora il mio pensiero corre a Crema, al Vescovo Oscar, il quale, per me, è prima di tutto un amico carissimo. A lui rivolgo un augurio sincero di buon cammino in questa Chiesa di Como, di cui è figlio: non farò mancare

il mio sostegno nella preghiera. Per lui chiedo la benedizione sovrabbondante dello Spirito Santo che renda fecondo il suo servizio tra voi.

“Consummati in unum” (Gv 17,23): questo il motto episcopale che scelsi quindici anni fa quando venni ordinato vescovo. “Siano perfetti nell’unità”. Un’espressione, come spiegai in occasione della mia chiamata

in diocesi di Como, che indica la cura suprema che tutti dobbiamo avere per la comunione fraterna e la testimonianza di carità che in essa si esprime. Tutto questo è stato la mia “bussola”, ciò che mi ha orientato in questi dieci anni fra di voi, a servizio della Verità e della Gioia del Vangelo, perché l’amore che abbiamo gli uni per gli altri sia espressione del nostro essere cristiani.

Tante le cose che vorrei dire… e avremo occasione di condividerle anche nei prossimi giorni! Ora, però, desidero esprimere il mio affetto per la Chiesa di Como che, pur con i miei limiti, ho servito con cuore

appassionato. È poco dire “grazie” per tutto il bene che a mia volta ho ricevuto: nei moltissimi incontri, nelle occasioni più diverse, nelle relazioni con i miei fratelli sacerdoti, i diaconi, le comunità di religiosi e religiose, le altre espressioni di vita consacrata, i laici, le parrocchie e le altre istituzioni ecclesiali e civili, i credenti e i non credenti. Una diocesi ricca di fede e di forti testimonianze di santità: quelle solennemente riconosciute dalla Chiesa e quelle vissute nella quotidianità di tante esistenze personali e di tante famiglie.

Il prossimo 13 novembre, memoria liturgica di San Diego e, come saprete, data indicata per la chiusura dell’Anno Santo della Misericordia nelle Chiese locali, vi invito a un momento di preghiera e di saluto che

vivremo insieme nella nostra Cattedrale, alle ore 15.30.

Vi chiedo, ancora una volta, di accompagnarmi con la vostra amicizia e preghiera in questo momento che, come potete capire, è carico di emozioni, ma è vissuto nella pace perché reso fecondo e arricchito dalla

Grazia del Signore e dall’obbedienza nella Sua Chiesa.

La nomina a vescovo di Como mi è giunta inattesa, accolta con meraviglia e con qualche timore. Non è facile raccogliere il peso di una missione episcopale così impegnativa quale è quella della diocesi di Como. Tuttavia sono consapevole che è nello stile di Dio usare persone semplici perché Egli possa compiere attraverso di esse le sue meraviglie!

Mi sento di nuovo chiamato dal Signore Gesù ad un più intenso “sì, eccomi!”, quale restituzione dei doni e delle occasioni di grazia che il Signore mi ha regalato in questi anni. Sono grato, innanzitutto, al santo Padre Francesco per la fiducia che Egli mi ha riservato,sapendo che la scelta della mia persona quale vescovo di Como è stata principalmente sua!

Una vera e profonda gratitudine vorrei esprimere anche a colui che mi ha preceduto in questo compito pastorale, il fratello vescovo Diego Coletti, che resterà sempre per tutti noi un padre e un fratello.

Penso con gioia e riconoscenza anche ai miei vescovi defunti: mons. Teresio Ferraroni, che mi ha ordinato presbitero e mons. Alessandro Maggiolini, che mi ha consacrato vescovo. Non posso, però, dimenticare anche tante figure esemplari di preti comaschi (vivi e defunti) e di tanti laici e laiche, giovani, sposi e persone consacrate, che mi hanno seguito negli anni della mia formazione e con cui ho collaborato nel corso del mio ministero presbiterale a Como.

Ho davanti a me tutto il nostro presbiterio, ma anche l’intero popolo di Dio nelle sue varie articolazioni, nella ricchezza, nella bellezza e nella diversità dei doni che già condivide, a beneficio della comunità cristiana e a servizio della società in cui viviamo. Ho inviato una lunga lettera a tutta la comunità cristiana, nella quale saluto e ringrazio le diverse categorie. In essa cerco di esprimere i miei sentimenti, così che tutti si sentano accolti, stimati e incoraggiati.

Mi affido alla benevolenza di ciascuno, mentre auspico di poter lavorare alacremente insieme, nella vigna del Signore, con una comune, grande passione per l’evangelizzazione.

Un ricordo speciale alla Chiesa di Crema, della quale sono stato pastore per undici anni, vissuti intensamente e con gioia! Una Chiesa “a misura d’uomo”, per le speciali relazioni che ho potuto instaurare con tante persone. Una Chiesa piccola, ma vivace. La testimonianza di amore fraterno la renda attraente e luminosa!

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