Il soprintendente, quei ridicoli cartelli "Palazzo Terragni" e il fare di ogni facciata un Fascio
Evidentemente la mattinata dedicata ieri da Fratelli d'Italia al Monumento ai Caduti e alla deprimente situazione dell'area attorno allo stadio aveva nel destino il paradosso. Da un lato, come abbiamo già scritto qui, perché all'interno dello...
Evidentemente la mattinata dedicata ieri da Fratelli d'Italia al Monumento ai Caduti e alla deprimente situazione dell'area attorno allo stadio aveva nel destino il paradosso. Da un lato, come abbiamo già scritto qui, perché all'interno dello Yacht Club si vagheggiava un recupero architettonico e ambientale della cittadella sportiva e razionalista proprio in uno dei sabati in cui il semidio pallone l'aveva interamente blindata tra blocchi di calcestruzzo, recinzioni metalliche, divieti di sosta e rimozioni.
Dall'altro perché a poche ore di distanza dalla "fatidica" accensione delle luci della Città dei Balocchi, l'ex soprintendente ai Beni architettonici della Lombardia, Alberto Artioli, tra i relatori della giornata, ha rivendicato la sua battaglia per la giusta denominazione della ex Casa del Fascio.

Ma si sa, a Como è da sempre più facile fare di ogni facciata un fascio che salvare l'ex Casa del Fascio.