Il Paladino del Comune in pensione dopo 35 anni. Ricordi e aneddoti di chi ha conosciuto sei sindaci
Vincenzo Paladino va in pensione. Il messo comunale (lui piace definirsi "jolly tuttofare") lascia Palazzo Cernezzi dove ha lavorato per quasi 35 anni. Una vita trascorsa tra le mura del Municipio, lontano dalle telecamere e dalle macchine...
Vincenzo Paladino va in pensione. Il messo comunale (lui piace definirsi "jolly tuttofare") lascia Palazzo Cernezzi dove ha lavorato per quasi 35 anni. Una vita trascorsa tra le mura del Municipio, lontano dalle telecamere e dalle macchine fotografiche che di solito preferiscono inseguire i politici. Eppure, all'atto pratico, se il consiglio comunale ha potuto funzionare in tutti questi anni, è stato proprio grazie a Paladino e ai colleghi che come lui - semplici dipendenti lontani dai giochi della politica - ogni giorno si danno da fare per organizzare le sale e il materiale che serve a politici e dirigenti per mandare avanti la macchina amministrativa. Dopo quasi 35 anni Paladino traccia un breve bilancio, fatto soprattutto di ricordi e aneddoti. Del resto di cose da raccontare ne avrebbe tantissime. Basta pensare che ha conosciuto e lavorato per ben sei diversi sindaci e un commissario prefettizio. Un ricordo speciale lo custodisce per l'ex sindaco Alberto Botta (venuto a mancare l'anno scorso) del quale gli piace ricordare la grande umanità e comprensione, anche se una volta "qualcuno ha cercato di piacchiarmi perché mi aveva scambiato proprio per Botta. Ci assomigliavamo nel fisico e nei vestiti". Con l'ex assessore Binda, invece, non correva buon sangue...