Il "paese di m...." di Bizzozero e la voglia di gridare con i neofascisti nel nuovo palazzetto
Il sindaco di Cantù, Claudio Bizzozero, non è nuovo a sparate condite da insulti o parolacce sovente affidate a Facebook. Il che, tutto sommato, nell'era dei social network e in un'epoca in cui non esiste dialogo tra teenagers, non esiste...
Il sindaco di Cantù, Claudio Bizzozero, non è nuovo a sparate condite da insulti o parolacce sovente affidate a Facebook. Il che, tutto sommato, nell'era dei social network e in un'epoca in cui non esiste dialogo tra teenagers, non esiste programma televisivo o radiofonico, e non esiste genitore che non arricchisca il proprio lessico con volgarità varie è davvero il minore dei problemi. In più, il primo cittadino della Città del Mobile sovente si appella a una sorta di "genuinità primigenia" autoassegnata che nei fatti ridurrebbe sempre l'ingiuria (o almeno la sua) a innocuo e sacrosanto segno di spontaneismo popolare, come ad accreditare l'immagine dell'uomo venuto dal popolo, che parla al popolo come lo stesso popolo parla nelle piazze, nelle cascine, nelle case e nei bar. Naturalmente, il popolo dei giusti e dei buoni, che è l'unico che Bizzozero ritiene degno di essere suo interlocutore, sebbene i confini di questa categoria sfuggano dettagliatamente ai più (o almeno a chi scrive).
Oggi, però, l'offesa innocente del sindaco ha fatto un piccolo balzo all'insù. Ha salito un altro gradino. Oggi - in relazione agli ormai celeberrimi funerali romani del boss Vittorio Casamonica - Bizzozero salta l'ultimo ostacolo e parla esplicitamente dell'Italia come "paese di merda". Questo, per completezza, il post che rivolge a tutta l'Italia, indistintamente: "Buongiorno a tutti gli amici incazzati!!! E che sia un pessimo giorno per questo paese di ladri, puttane e delinquenti!!! Dopo due settimane di ferie sono tornato online. Vacanze fra Roma e la Sicilia. Direi molto istruttive. Sotto ogni punto di vista. Ricaricato e rimotivato, sono prontissimo a ripartire ma con una differenza sostanziale: sono molto, ma molto più incazzato di prima (e non era facile esserlo di più)!!! Perché a me proprio non garba di vivere in un paese di merda, nel quale i delinquenti conniventi con partiti di destra e di sinistra fanno affari con i nostri soldi!!!!". A corredo di questo più o meno criptico ricettacolo di insulti, una foto del già citato funerale delle polemiche e tanti "sono perfettamente d'accordo con lei" in coda. Ovvio: chi non potrebbe essere d'accordo nella facile denuncia di "un paese di merda" rispetto al quale, quando si punta il dito censore sparacchiando qualche epiteto a salve, ci si crede sempre esterni, spettatori innocenti, altra cosa, se non addirittura vittime sacrificali e incolpevoli?
Al di là della critica più banale al linguaggio, un problemino di fronte a queste parole pronunciate da un rappresentante delle istituzioni si pone. Lasciamo perdere la fascia tricolore, che a questo punto però - per logica conseguenza - dovrebbe essere sotterrata sotto un mucchio di letame da Bizzozero, magari nell'ambito di un grande falò purificatore sui lastroni non di rado traballanti di piazza Garibaldi.