Il lato inviperito di Como: raffica di chiamate furiose ai vigili per i giovani in piazza
Inguaribili comaschi brontoloni. Come Fabrizio Comerio ha raccontato qui, saprete che questa mattina a Como si è svolta la "Giornata della Creatività". Il che significa che come ogni anno, peraltro oggi in una splendida giornata con 30 gradi...
Inguaribili comaschi brontoloni. Come Fabrizio Comerio ha raccontato qui, saprete che questa mattina a Como si è svolta la "Giornata della Creatività". Il che significa che come ogni anno, peraltro oggi in una splendida giornata con 30 gradi all'ombra, le scuole della città (fatto salvo, per citare un caso simbolico, l' "integerrimo" Liceo Classico Alessandro Volta, almeno fino alle 11) si sono riversate per vie e piazze del centro animandole con banchetti, installazioni, mostre e mille altre espressioni della creatività giovanile. Nel rispetto di ogni singola opinione, naturalmente, il colpo d'occhio generale della città murata era obiettivamente molto suggestivo tra gioventù in festa, idee in movimento o in esposizione, esplosione di note e colori.
Ebbene, la notizia che abbiamo appena potuto verificare, però, è di segno decisamente diverso. E riguarda - come ci è stato confermato formalmente poco fa dai vertici della polizia locale - l'incessante, turbolento, inviperito trillare dei telefoni del Comando di viale Innocenzo, letteralmente tempestato da una lunghissima serie di telefonate di comaschi - residenti o al lavoro nelle zone interessate - spesso furiosi per il "frastuono" (non più di 4 ore in tutto, alle 14 di fatto la giornata era già abbondantemente finita). In particolare, due i luoghi più sensibili ed epicentro del maggior numero di proteste arrivate al centralino dei vigili: la zona del Tribunale (Tribunale stesso incluso) perché sotto le mura di fronte era allestito un dj set. E poi piazza Martinelli, dove si è esibito un gruppo musicale. Moltissime le lamentele e le richieste di intervento immediato arrivate ai vigili, sebbene la Giornata della Creatività avesse tutti i permessi necessari a favore delle esibizioni e dei "micro-concerti" del mattino. Cosa che, di conseguenza, non ha ovviamente prodotto alcun intervento degli agenti. Ma tant'è, pur con lo sforzo di comprendere anche il disagio di chi ha dovuto convivere per 3-4 ore con l' "unz-unz" di qualche disco dance o con qualche chitarra elettrica esagitata, il centro ha dato l'ennesima conferma del difficilissimo (impossibile?) rapporto tra gioventù e resto del mondo.
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