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Cronaca

Il contatore miracoloso e "privato" che salva Libeskind dal buio (con bolletta comunale)

Nota delle 20.47: il coordinatore degli Amici di Como, Daniele Brunati, ci informa che in realtà finora - seppure soltanto per il ritardo della voltura - tecnicamente le spese per la corrente a servizio di tondello e monumento di Libeskind sono...

Nota delle 20.47: il coordinatore degli Amici di Como, Daniele Brunati, ci informa che in realtà finora - seppure soltanto per il ritardo della voltura - tecnicamente le spese per la corrente a servizio di tondello e monumento di Libeskind sono state pagate dai privati pur essendo competenza del Comune. Entro fine febbraio sarà compiuto anche il passaggio tecnico della voltura a carico di Palazzo Cernezzi che pagherà sempre la spesa da lì in avanti.

In questa piccola vicenda minore - almeno sul lato pratico, su quello simbolico forse il discorso è diverso - è difficile individuare "colpe". E' forse, piuttosto, un caso di incroci ingenerosi, di momenti sfortunati che finiscono per toccarsi. Fatto sta che, in queste ore, è emerso con grande rilevanza il problema del non funzionamento della rete elettrica comunale che dovrebbe accendere i lampioni della diga foranea fino al nuovo tondello e pure il Monumento alla Resistenza europea. Al contrario, da una manciata di ore "Life Electric" risplende di un sistema di illuminazione tutto nuovo (a cura di Amici di Como e Consorzio Como Turistica). Dell'effetto paradossale dell'insieme - con l'opera in memoria della Shoa e la passeggiata avvolti nelle tenebre mentre l'opera di Libeskind è illuminata a giorno - ci siamo occupati largamente qui. In merito alle due zone finite nell'oscurità, il Comune ha confermato il guasto all'antiquata rete elettrica per la cui riparazione sarà necessario un corposo intervento di rifacimento la prossima estate. Nell'attesa, come già accennato, l'unico "faro" acceso sulla vasta area che dai giardini si estende fino alla fine della diga rimarrà dunque "Life Electric".

Con una particolarità in più: per accordi stipulati e resi noti a suo tempo, la corrente elettrica necessaria a tenere accesi i fari sul tondello e sul monumento di Libeskind deriva da quell'orribile contatore piazzato a due passi dal Monumento alla Resistenza europea la scorsa estate, manufatto che per localizzazione e realizzazione suscitò diverse critiche 6 mesi fa. Il punto che qui diventa simbolico, però, oltre al fatto che il quadro elettrico realizzato dai privati a beneficio del loro "dono alla città" funziona mentre la rete comunale a servizio della zona monumentale è invece kappaò, è un altro ancora. E cioè che la bolletta per rischiarare anche di notte "Life Electric" - stimata a suo tempo in circa 3mila euro l'anno - sarà comunque recapitata al Comune di Como per i prossimi 5 anni. Nulla di strano, in assoluto: è normale che un'amministrazione paghi l'illuminazione dei suoi monumenti e per di più venne dichiarato da subito che questo costo dell'operazione-Libeskind sarebbe stato sostenuto dal Comune. Resta curioso, però, che sia un contatore realizzato dai privati, per un'opera pensata, realizzata e posata dai privati - ma con bolletta elettrica pur sempre domiciliata sulle casse municipali - a scongiurare le tenebre totali su una delle zone più pregiate della città.

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