La giunta scarica Ferro e Gilardoni. Spallino e Iantorno in Procura: "Comune parte offesa"
Il 2 giugno scorso, il sindaco Mario Lucini andò su tutte le furie perché demmo conto della presa di distanze sua e dell'assessore Daniela Gerosa rispetto alle accuse mosse dalla Procura della Repubblica di Como nei confronti dei dirigenti...
Il 2 giugno scorso, il sindaco Mario Lucini andò su tutte le furie perché demmo conto della presa di distanze sua e dell'assessore Daniela Gerosa rispetto alle accuse mosse dalla Procura della Repubblica di Como nei confronti dei dirigenti arrestati, Antonio Ferro e Pietro Gilardoni. Oggi, a 5 giorni di distanza, quello che scrivemmo non soltanto si rivela vero ma viene confermato a suon di atti. Lo dimostra il fatto che - tramite i due assessori e avvocati Lorenzo Spallino e Marcello Iantorno - il Comune si dichiara ufficialmente "parte offesa" in relazione alle contestazioni mosse dai pm ai due dirigenti.
E' tutto nero su bianco nel comunicato stampa appena diramato da Palazzo Cernezzi in cui si dice nientemeno che proprio "su indicazione del sindaco e della giunta, Marcello Iantorno, assessore al Patrimonio e alla Legalità, e Lorenzo Spallino, assessore all’Urbanistica, hanno incontrato questa mattina, al Palazzo di Giustizia di Como, il Procuratore della Repubblica Nicola Piacente".
"Il Comune di Como è da considerarsi parte offesa. La nostra collaborazione è massima - commentano i due assessori - perché riteniamo importante che siano individuate responsabilità anche di amministrazioni precedenti e che la comunità tutta venga tutelata dalle conseguenze pregiudizievoli eventualmente subite. Abbiamo confermato agli organi procedenti la massima fiducia nella magistratura e la massima disponibilità a favorire le indagini, come è nostro diritto e dovere fare e come è sempre stato nostro preciso intendimento sin dal primo giorno".
Insomma, una presa di distanza totale da Ferro e Gilardoni da parte del sindaco Lucini e dalla giunta intera. Esattamente come dicemmo noi con questo articolo, bollato quasi come vergognoso dal primo cittadino il 2 giugno scorso.