Il Comune "allarga" la famiglia: ecco il modulo per certificare ogni vincolo affettivo
Il Comune di Como allarga il concetto di famiglia e riconosce nel vincolo affettivo (non necessariamente tra i due classici innamorati ma anche tra persone dello stesso, amici o parenti uniti da un legame profondo e/o conviventi) lo strumento per...
Il Comune di Como allarga il concetto di famiglia e riconosce nel vincolo affettivo (non necessariamente tra i due classici innamorati ma anche tra persone dello stesso, amici o parenti uniti da un legame profondo e/o conviventi) lo strumento per poter accedere a servizi e prestazioni comunali esattamente come un nucleo tradizionale. La novità è confermata dall'assessore ai Servizi anagrafici di Palazzo Cernezzi, Marcello Iantorno.
"Come Bologna, Torino, Bari e altre città italiane - spiega Iantorno - anche il Comune di Como potrà certificare con specifico attestato la convivenza per ragioni affettive tra due persone e consentire senza discriminazione la possibilità di ottenere, come in realtà già avviene, i servizi amministrativi previsti per i nuclei familiari o le famiglie anagrafiche. E' questo il senso della mozione approvata dal consiglio comunale lo scorso 5 novembre. E in effetti il settore Servizi Demografici ha presdisposto e pubblicato sul sito la specifica modulistica". Anche il Portale istituzionale è stato aggiornato con l'inserimento del procedimento "Attestazione di famiglia anagrafica basata su vincolo affettivo" (cliccando qui il modulo). In termini pratici, come si accennava, le persone che attestino e certifichino il proprio legame affettivo (senza discriminazioni di sesso) potranno accedere a graduatorie, prestazioni, vantaggi e riconoscimenti ufficiali dell'amministrazione cittadini (ad esempio la richiesta di alloggi popolari o prestazioni di carattere sociale)."Al contempo - conclude l'assessore Iantorno - essendo la materia della regolamentazione delle coppie di fatto di stretta competenza del Parlamento, è inviata dal Comune alle Camere e al Governo il testo della mozione approvata con richiesta di affrontare la complessa e delicata materia delle unioni civili sulla quale l'Italia segna uno storico ritardo".