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Cronaca

I profughi sull'uscio, le istituzioni lontane. La rabbia di un padre di via Borgovico

Cosa accade quando il tema dell'arrivo dei profughi esce dalle pagine cartacee o immateriali dei giornali, dai titoli dei tg, dalle aule ovattate o dalle piazze urlate della politica o dai mezzanini delle stazioni ferroviarie per diventare il...

Cosa accade quando il tema dell'arrivo dei profughi esce dalle pagine cartacee o immateriali dei giornali, dai titoli dei tg, dalle aule ovattate o dalle piazze urlate della politica o dai mezzanini delle stazioni ferroviarie per diventare il "tuo" vicino di casa? Tramite le parole di un residente in via Borgovico, esattamente a pochi passi dall'ex caserma dei carabinieri e dalla sede della Provincia, possiamo dare oggi un punto di vista in merito.

Ci ha scritto un padre di famiglia che - come sembra ormai certo - da qui a poche ore vivrà concretamente la vicinanza con la realtà del nuovo e improvvisato centro di accoglienza. Il suo punto di vista, naturalmente, è UN punto di vista e non ha la pretesa di illustrare in senso generale e definitivo i sentimenti e gli stati d'animo di chi vive un'attesa simile. Ma ci è parso significativo e importante raccontare con gli occhi e la voce di una famiglia le sensazioni, le riflessioni e - certamente sì, anche la rabbia - di chi vivrà la questione (ancora irrisolta e drammatica) sul proprio uscio.

Ultima nota metodologica: la lettera del residente nasceva in realtà come commento a un precedente articolo sul tema dell'arrivo degli extracomunicari nell'ex caserma dei carabinieri. Con l'autore, contattato personalmente, abbiamo concordato la pubblicazione autonoma e integrale del contributo per tutte le ragioni appena espresse. Inutile dire che i dati personali, verificati di prima mano, sono mantenuti riservati per la delicatezza della questione. Di seguito, l'intervento.

Io abito proprio in uno dei palazzi confinanti con l’ex Caserma dei Carabinieri e vorrei far notare, fra le altre cose, che nessuno, Prefetto, presidente della Provincia e altri organi preposti, ci ha mai interpellato, pur sapendo che una tal decisione cambierà (sicuramente in peggio) i nostri modi di vivere. E non siamo pochi, in quanto siamo 2 condominii suddivisi in 4 palazzi (qualcosa come 70 famiglie). Eppure si è deciso, perché così garbava loro, di degradare la zona dove 70 famiglie vivono e dove, proprio in virtù della zona molto vicina a Villa Olmo, pagano Tasi, Imu etc etc molto elevate, visto che i nostri immobili hanno un’elevata rendita catastale. E ora che ci piazzano un centro di accoglienza profughi attaccato alle nostre abitazioni perchè dovremmo ancora pagare cifre esorbitanti di tasse, visto che la nostra zona verrà in un istante degradata e il valore dei nostri appartamenti subirà sicuramente un notevole decremento? Chi ci risarcirà di questo innegabile danno?

Io capisco che dobbiamo essere solidali ed aiutare il prossimo ma perchè per dare una vita migliore a 25 profughi oltre 70 famiglie di onesti cittadini devono pagarne le conseguenze ed accettare di vivere nella paura, nel degrado, nelle urla e negli schiamazzi che questi soggetti faranno 24 ore al giorno? Io credo sia l’unico caso, questo, in Italia (per non dire in Europa) in cui un centro di accoglienza profughi sia ubicato in pieno centro abitato, in una zona per così dire di “lusso”, e, cosa ancora più incredibile, a 50 metri da una scuola media.

Se a mia moglie o a mia figlia dovesse succedere qualcosa (pensate al pericolo dei box sotterranei, nei mesi invernali, quando alle 17 è già buio), giuro che non avrò pace finché i responsabili e coloro che hanno preso questa irragionevole decisione non avranno pagato per il danno che hanno causato.

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