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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

I 19 anni di Alessandra e la Como che chiama sempre i vigili. L'amarezza e lo sfogo

Nelle piazze e nelle vie del centro, la festa. Al Comando della polizia locale di Como, i centralini telefonici allegramente scaldati da numerosi comaschi adirati contro tutta quella insostenibile gioventù all'aperto, a "rompere" per 4 ore -...

Nelle piazze e nelle vie del centro, la festa. Al Comando della polizia locale di Como, i centralini telefonici allegramente scaldati da numerosi comaschi adirati contro tutta quella insostenibile gioventù all'aperto, a "rompere" per 4 ore - dicesi 4 ore - la tranquilla mattina piccola piccola di un giorno di giugno (ne abbiamo scritto qui). Nel mezzo, tra l'incudine (i comaschi irascibili) e il martello (inteso come volti colorati, chitarre e performances assortite), anche lei, Alessandra Butti, 19 anni, componente della Consulta degli studenti e soprattutto tra gli organizzatori della Giornata della Creatività di venerdì scorso. Quella, per l'appunto, che con oltre 5mila studenti di tantissimi istituti ha animato la città murata tra arte ed eventi ma ha fatto imbestialire un nucleo di irriducibili anti-chiasso.

"Ci ha turbato e ci è dispiaciuto molto apprendere delle lamentele - dice Alessandra - Durante lo svolgimento della giornata non avevamo avuto la percezione di questo fastidio avvertito da alcuni cittadini. Ed è sempre un po' sconfortante sapere che qualcuno parla male di quanto è stato organizzato con fatica e impegno in mesi e mesi di lavoro, dopo i lunghi confronti con il Comune, con la Siae, con il fonico per stabilire l'esatto limite dei decibel che abbiamo sempre rispettato e altro ancora. Certo, nessuno toglie la sensazione che la giornata in realtà sia andata benissimo, sia stata anche apprezzata da molte persone, senza creare alcun tipo di danno o problema alla città a dispetto delle migliaia di giovani in piazza. E' stato quasi commovente, per me che partecipavo per la prima volta all'organizzazione, vedere concretizzate le idee e i progetti di cui si era discusso assieme per mesi. Per questo, il dispiacere per l'altro aspetto è stato così forte".

giornata-della-creativita-5giu15-4E qui si va al punto dolente. Con una frase che sibila come una coltellata sferrata su una poltrona "Luigi XVI".

"La cosa più triste - afferma Alessandra - è che immagino che molte di quelle stesse persone che si sono lamentate anche con i vigili per il rumore di 4 ore di musica siano le stesse che non perdono occasione per accusarci di essere una generazione senza interessi, che vuole solo stare a casa a guardare la tv, che non concludono niente e via dicendo. Poi, una mattina, per una manciata di ore, proponi la nostra creatività alla città e questa è, almeno in parte, la risposta". C'è un'amarezza percepibile nella voce, peraltro - ironia della sorte -, molto più adulta e seriosa della sua giovanissima "proprietaria anagrafica".

giornata-della-creativita-5giu15-7 (1)"Che Como non sia una città per giovani - aggiunge la studentessa di 19 anni - lo si vede anche dalla quantità e dalla qualità delle organizzazioni per giovani che, per paradosso, in realtà quasi mai nascono o passano dai giovani e per i giovani. La Giornata della creatività è uno dei pochi eventi che davvero nasce da noi assieme a qualche altra iniziativa. Ma, in generale, si capisce che una parte di questa città tollera poco i ragazzi e le loro attività. Anzi, non di rado abbiamo percepito l'intenzione da parte degli adulti di ostacolarci deliberatamente. Dal mondo degli adulti comaschi noi possiamo dire di aver ricevuto ben poco". Un concetto molto più ampio della "sola" polemica sulle proteste per l'evento di pochi giorni fa.

"Io non so se in chi chiama i vigili ogni volta che si propone qualcosa ci sia un'acidità naturale o qualcosa di più radicato ancora - conclude Alessandra Butti - Ecco, io però vorrei chiedere a questi adulti di mettersi ogni tanto nei nostri panni: provate a vivere anche voi in una città che fa così fatica a far esprimere i giovani e a concedere loro gli spazi. Non limitatevi sempre a dire che siamo troppo piccoli, che non abbiamo la testa, che diamo fastidio. Cercate di non applicare a noi la vostra visione del mondo. O non ci incontreremo mai".

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