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Cronaca

Helmut da Bolzano seduce la sala Pd (e stronca Valmulini e progetto Majocchi)

Oltre ad aver stabilito il record europeo di relatori ufficiali al tavolo di un convegno - 11 più gli interventi dal pubblico - la serata dedicata al trasporto pubblico organizzata dal Pd di Como ha offerto numerosi spunti interessanti. Ma la vera...

Oltre ad aver stabilito il record europeo di relatori ufficiali al tavolo di un convegno - 11 più gli interventi dal pubblico - la serata dedicata al trasporto pubblico organizzata dal Pd di Como ha offerto numerosi spunti interessanti. Ma la vera star, nella spaziosa e affollata saletta del Dopolavoro ferroviario di via Venini, è stata senza dubbio una: Helmuth Moroder (nella foto a sinistra), direttore generale del Comune di Bolzano, già direttore di Strutture Trasporto Alto Adige e di SBA-Infrastrutture Ferroviarie Alto Adige.

convegno-pd-24mar15-3Il suo intervento, da solo, ha meritato la presenza. Anche per l'esordio col botto nel suo intervento sugli autosili: "Per ogni parcheggio interrato che facciamo ne dobbiamo togliere uno sopra, questa è stata la linea che abbiamo seguito anche noi. Altrimenti, il sistema non funziona. Gli autosili interrati acquistano un senso e vengono utilizzati soltanto così: altrimenti, senza eliminare le auto dalla superficie, aumentiamo soltanto i posti auto e il risultato compessivo non funziona". Ovviamente nessun riferimento diretto alle vicende comasche, ma è davvero difficile non ricollegare le parole del super-esperto bolzanino al caso di viale Varese, dove a fronte di 230 posti interrati proposti dalla Nessi&Majocchi ne sarebbero comunque rimasti 160 in superficie (idea comunque poi bocciata anche da giunta e maggioranza).

convegno-pd-24mar15-2Al di là di questo parallelismo, comunque, impressionante la descrizione di Moroder della mobilità di Bolzano, fantascientifica vista da Como. "In città abbiamo circa 40 chilometri di piste ciclabili - ha spiegato - Quasi il 30% degli spostamenti a Bolzano avviene in bici e un altro 30% a piedi. Praticamente, due terzi della nostra mobilità complessiva". Curioso un altro parallelismo con Como, quello sulla movimentazione delle merci affidate a società con mezzi ecologici per evitare l'invasione di furgoni e furgoncini nel centro. "Ci abbiamo provato per anni e non riuscivamo mai a venirne a capo - ha detto il manager - Poi abbiamo ridotto notevolmente gli orari del carico e scarico delle merci in centro. E di colpo sono nati tantissimi distrubutori privati delle merci, che prima non funzuionavano. E' la dimostrazione che il pubblico deve dare regole chiare e precise, poi il privato reagisce".

Senza sconti il capitolo dedicato alle auto private. "In città come Bolzano e Como - ha affermato Moroder - la mobilità privata va ridotta al minimo possibile: muoversi in auto a Como e Bolzano in auto è un castigo. Andare in bici o a piedi è molto più piacevole. Tutti sanno che quando usiamo i nostri mezzi privati, soprattutto al momento di cercare parcheggio, perdiamo spesso più tempo dei 20 minuti di passeggiata che ci avrebbero portato a destinazione. Ecco perché le auto non dovrebbero essere sempre sotto casa o sotto l'ufficio: dovrebbe stare mediamente alla stessa distanza tra il vostro luogo e la prima fermata del trasporto pubblico utile, così da creare una situazione di partità sin dalla partenza tra le due offerte".

autosilo-valmuliniE qui veniamo al secondo "de profundis" dell'ingegnere di Bolzano: quello per l'autosilo Valmulini. "Le stazioni o i parcheggi di interscambio - ha affermato - funzionano soltanto se sono lontani dal punto di arrivo: almeno a 10 o anche 20 km. Perché se sei quasi arrivato a destinazione e poi devi parcheggiare, comprare il biglieto e aspettare l'autobus, quel parcheggio alla fine non non lo userai e cercherai di arrivare in città direttamente. Se invece l'opzione di interscambio l'hai a 10-20 km dalla meta, è molto più invitante e ci pensi perché è più normale farlo ed è certamente più conveniente".

Con la sottolineatura che "avere 2 auto per famiglia costa 600-900 euro al mese, un valido motivo per cui tutti dovremmo puntare e credere di più all'alternativa delle ferrovie" e, infine, con la cifra delle biciclette elettriche circolanti a Bolzano ("Sono 6-7mila"), Moroder ha ceduto il microfono. Con un ultima postilla rivolta alla schiera di politici presenti: "Ricordate che è importante essere credibili: se realizzate piste ciclabili, usatele, date l'esempio. Da noi lo fanno tutti gli amministratori". Sorrisi.

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