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Picchia una guardia e le rompe gli occhiali: ancora un'aggressione nel carcere del Bassone

L'appello del sindacato Uilpa Polizia Penitenziaria: grave problema di sicurezza nelle carceri, la società ne prenda consapevolezza

Ennesima aggressione all'interno del carcere del Bassone di Como. Ancora una volta una guardia è stata assalita e percossa. Il fatto è avvenuto nella giornata del 20 dicembre 2022 nei corridoi di una sezione della struttura di detenzione. Un detenuto di origine marocchina si è scagliato contro un poliziotto penitenziario rompendo con spavalda prepotenza gli occhiali del poliziotto penitenziario e continuando a percuoterlo.

Il segretario generale territoriale del sindacato Uilpa Polizia Penitenziaria, Dario Esposito, ha fatto sapere che il violento detenuto "sarebbe giunto da poco da un altro Istituto lombardo in seguito a fatti che ne avevano evidenziato la pericolosità: la distruzione della camera detentiva in cui era allocato". Durissima la presa di posizione del sindacato e la serie di critiche che Esposito ha espresso nei confronti del sistema carcerario italiano (che vede il Bassone tra le strutture con più aggressioni): "E' realmente un obiettivo sociale far sì che la pena abbia funzione rieducativa, è un obiettivo del legislatore che la sicurezza sui luoghi di lavoro abbia significato anche per il lavoratore in divisa? Domande apparentemente diverse ma che passano dallo stesso fallimento: l’inerzia dello Stato nel prendere seri, veri ed urgenti provvedimenti nei confronti di una mancata riforma penitenziaria che faccia, finalmente, scontare la pena ai detenuti psichiatrici e/o con forti problemi psicologici in strutture diverse dal carcere, strutture che sappiano unire assieme l’esigenza custodiale con quella sanitaria e della cura della persona". Esposito ha aggiunto: "Non è, sotto altri aspetti, inerzia quella che vede perdurare l'articolo sull’impiego della forza fisica in carcere contenuto in una legge di cinquanta anni fa? Articolo che poco si concilia, nella sua generica indeterminatezza, con l’esigenza di protocolli operativi di intervento che facciano chiarezza sul raggio di azione di intervento del poliziotto penitenziario nei vari eventi critici? E’ inerzia l’attesa che la Uilpa Polizia Penitenziaria vive nell’assistere ad una carenza di organico di 18 mila unità su tutto il territorio nazionale a fronte di poco più 36 mila in servizio. Al di là comunque di queste dovute riflessioni la segreteria territoriale della Uilpa Polizia Penitenziaria non può far altro che dar gli auguri di pronta guarigione al collega aggredito, non può far altro che chiedere che la società prenda consapevolezza che la sicurezza del domani del cittadino passa anche dalle condizioni lavorative di oggi del poliziotto penitenziario".

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