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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Grande mobilitazione, molte battaglie, tante parole. Ma ora la Tangenziale si paga

La Tangenziale di Como, come da programma - dopo l'incredibile chiusura-blitz di sabato - è stata riaperta domenica primo novembre, in serata. Inizia ufficialmente, dunque, l'era a pagamento della nuova infrastruttura (dimezzata: 2,5 chilometri...

La Tangenziale di Como, come da programma - dopo l'incredibile chiusura-blitz di sabato - è stata riaperta domenica primo novembre, in serata. Inizia ufficialmente, dunque, l'era a pagamento della nuova infrastruttura (dimezzata: 2,5 chilometri realizzati sui 9 previsti). Ad oggi, dunque, nonostante la pur imponente mobilitazione del territorio, tra Comitato No Pedaggio (oltre 10mila firme raccolte contro il balzello, una quarantina di Comuni che hanno approvato una mozione condivisa) e istituzioni scese in campo con i propri rappresentanti (da Palazzo Cernezzi a Villa Saporiti, passando per il Comune di Villa Guardia e moltissimi altri), il risultato raccolto è stato poco più che nullo. A meno di non voler ritenere vere vittorie il prolungamento della gratuità a tutto novembre per chi si è iscritto al Conto Targa sul sito di Pedemontana, lo sconto del 50% sui 62 centesimi del pedaggio intero fino al 31 gennaio e infine le nebbie che aspettano gli automobilisti a partire dal primo febbraio (qui il vademecum su chi paga e come da oggi). Le ragioni dei privati che hanno finanziato (per due terzi, non interamente) l'intero sistema pedemontano hanno vinto, complice un mondo politico-istituzionale lariano attivatosi forse troppo tardi ed evidentemente non capace di far pesare le proprie ragioni sui tavoli che contano.

sdrE dunque la Tangenziale, se non subito (ma già ora per i non iscritti al Conto Targa), tra poche settimane sarà a pagamento per chiunque la utilizzerà. Non la Regione, non il governo - che tramite Cipe era il soggetto ad avere almeno il potere di incidere concretamente e rapidamente sulla vicenda pedaggio - sono riusciti a evitare la beffa di un balzello chiesto ai comaschi per 2,5 chilometri di strada e con il ben più corposo prolungamento ipotizzato, da Albate ad Albese con Cassano, rimasto e in apparenza destinato a rimanere nei cassetti per l'eternità. Certo, si parla ancora di mobilitazione, di boicottaggi di massa, di battaglia che prosegue, di paventati blocchi stradali per protesta. Magari si verificheranno tutti, questi eventi. Ma, a conti fatti, tra un'umiliazione e l'altra per il territorio, la certezza a stasera è una sola:il "moncherino" Como-Villa Guardia si paga, forse persino più di quanto sarebbe giusto aritmeticamente. Punto.

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