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Gli esercenti manifestano contro l’ordinanza antimovida

Si sono dati appuntamento fuori dal Comune per protestare contro l'ordinanza - in vigore a partire da martedì 6 luglio - che regolamenta l'attività dei bar notturni. I gestori di alcuni locali comaschi hanno gridato il loro disappunto per il...

Si sono dati appuntamento fuori dal Comune per protestare contro l'ordinanza - in vigore a partire da martedì 6 luglio - che regolamenta l'attività dei bar notturni. I gestori di alcuni locali comaschi hanno gridato il loro disappunto per il provvedimento firmato dal sindaco Stefano Bruni che li obbliga non solo a spegnere la musica a mezzanotte e chiudere massimo alle due, ma anche a garantire il silenzio fuori dal loro locale. Dopo circa un'ora di protesta i manifestanti (tra loro anche molti giovani clienti) hanno potuto parlare con alcuni consiglieri comunali, tra i quali Massimo Serrentino (Pdl) che ha spiegato che in effetti esiste una contraddizione tra quanto scritto nell'ordinanza e quanto scritto nella lettera che il dirigente al Commercio, Marco Fumagalli, ha spedito ai vari esercenti. Nell'ordinanza viene vietato il consumo di bevande fuori dal locale, mentre nella lettera si parla di somministrazione. Un nodo non da poco per i gestori: un conto è non dare da bere alle persone che stazionano fuori dal locale, un altro paio di maniche (e assai più difficile da garantire) è impedire che il cliente esca con il drink in mano. "Un altro problema per noi - ha spiegato Andrea Grieci, titolare del bar Est Est Est di via Tommaso Grossi - è l'obbligo di garantire che i clienti che stazionano fuori dal locale non causino disturbo alla quiete pubblica. Non possiamo garantirlo, non abbiamo le competenze né gli strumenti. Non possiamo costringere nessuno fuori dai nostri locali a fare quello che diciamo noi! Dovrebbero occuparsene altri soggetti, per esempio il Comune".

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