rotate-mobile
Cronaca

Giola-Sassi, veleni rosa nel partito azzurro. Centrodestra in tilt all'Assemblea dei sindaci

Come è poi finita la (micro)battaglia politica sul nuovo Statuto della Provincia di Como? Ieri il documento è passato al vaglio dell'Assemblea dei sindaci ma gli scossoni - o le scossette, se si vuole - hanno riguardato più le geometrie politiche...

Come è poi finita la (micro)battaglia politica sul nuovo Statuto della Provincia di Como? Ieri il documento è passato al vaglio dell'Assemblea dei sindaci ma gli scossoni - o le scossette, se si vuole - hanno riguardato più le geometrie politiche di partiti e singoli politici che non le modifiche alla "magna charta" di Villa Saporiti. Tanto per chiarire, ad esempio, l'unico vero punto caldo della vigilia, ossia l'introduzione di un meccanismo di sfiducia per i presidenti dell'ente da affidare appunto all'Assemblea dei sindaci, non è passato e non sarà introdotto nel nuovo statuto. Era un tema caro agli amministratori renziani a vocazione Lariopolda, ma il no della maggioranza ieri è stato secco.

Gli unici dati politicamente interessanti, dunque, vengono dalla conferma di una divisione piuttosto netta nel gruppo di Forza Italia tra la presidente della Commissione Statuto, Maria Grazia Sassi (che ha condotto i lavori in sintonia assoluta (qui il suo comunicato stampa che lo conferma) con la presidente Pd di Villa Saporiti, Maria Rita Livio), e la collega di gruppo Domiziana Giola, vicinissima al segretario provinciale del partito, Alessandro Fermi, e fortemente critica proprio verso la Sassi per tempi e modalità della gestione della vicenda e dell'iter connesso. Anche ieri, in alcuni momenti, il gelo polare tra le due consigliere e colleghe di partito si è manifestato con evidenza. Altresì degne di nota - naturalmente per feticisti dei rivoli minuscoli della politica locale o per chi gestisce questo sito - gli ulteriori schieramenti determinati dalla tensione azzurra tra Giola e Sassi. Ad esempio, il sindaco di Pusiano e già sfidante di Maria Rita Livio alle elezioni provinciali di ottobre, Andrea Maspero, ha affidato a Facebook un paio di frasi velenosette tipo "mi ha sempre affascinato la disinvoltura - tipicamente italiana - di chi, eletto in una lista avversaria, il giorno dopo è pronto a offrire il proprio sostegno al vincitore", con chiaro riferimento alla sintonia di Maria Grazia Sassi con la presidente Livio, per concludere con un "ma tant'è, sono tempi difficili, e anche la Presidenza di una commissione serve ad avere visibilità. Dall'altra parte, poi, è noto come non ci si ponga soverchi problemi nell'imbarcare di tutto e di più. In fondo Renzi vuole fare del PD il Partito della Nazione, e non è più tempo di fare gli schizzinosi". Insomma, sibilano i coltelli in casa Forza Italia. A sostegno della Sassi, però, si è schierata un'altra voce del centrodestra comasco, ossia quella dell'appena riconfermato sindaco di Casnate, Fabio Bulgheroni (Fratelli d'Italia). Il tutto mentre comunque il Pd e Maria Rita Livio - anche attraverso l'alleata di percorso, Sassi - hanno comunque quasi portato a casa il risultato del nuovo Statuto, al netto delle osservazioni che potrà recepire martedì prossimo il documento in consiglio provinciale.

A conti fatti, la prova del centrosinistra ha più che altro spezzettato il già non proprio compattissimo centrodestra.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Giola-Sassi, veleni rosa nel partito azzurro. Centrodestra in tilt all'Assemblea dei sindaci

QuiComo è in caricamento