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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Como e il Ticino alla guerra politica. Scontro Gaffuri-Lega ticinese. Forza Italia: "Svizzera avida"

Volano metaforiche - ma nemmeno troppo - botte da orbi tra il consigliere regionale comasco del Pd, Luca Gaffuri, e il consigliere nazionale della Lega dei Ticinesi, Lorenzo Quadri, in una "zuffa transfrontaliera" che come vedremo convolge anche...

Volano metaforiche - ma nemmeno troppo - botte da orbi tra il consigliere regionale comasco del Pd, Luca Gaffuri, e il consigliere nazionale della Lega dei Ticinesi, Lorenzo Quadri, in una "zuffa transfrontaliera" che come vedremo convolge anche il sottosegretario lariano a Milano, Alessandro Fermi. Tutto nasce dalla discussione avvenuta oggi in consiglio regionale sulla risoluzione dedicata alla "Strategia dell’Unione europea per la Regione alpina – Eusalp" poi votata comunque all’unanimità dall'aula milanese. Nel corso del dibattito, Gaffuri ha dapprima stigmatizzato duramente "la vera e propria campagna di intolleranza contro frontalieri e artigiani lombardi tremite richieste eccessive come il certificato penale a cittadini che lavorano duramente, da ultimo, la richiesta di chiusura di alcuni valichi secondari".

gaffuriPoi - in qualità anche di componente della Commissione speciale rapporti tra Lombardia e Confederazione svizzera - il consigliere regionale del Pd ha usato termini ancora più forti: "Con il Canton Ticino siamo in una situazione di guerriglia continua, alimentata da forze politiche che si chiamano Lega e Udc. Che rapporti vogliamo avere con costoro? La prima nazione con cui confiniamo - ha aggiunto Gaffuri - ci tratta in questo modo e rende tesi all’inverosimile antichi rapporti, che all’interno della macroregione alpina dovrebbero essere di buon vicinato. Dunque o Regione Lombardia alza la voce e dice che così non si può più andare avanti, oppure è inutile imbellettarci parlando di Regione alpina". In ultimo la frase che - come vedremo - ha scatenato la immediata reazione della già citata Lega dei Ticinesi. Ricordando una dichiarazione del governatore Roberto Maroni, il consigliere comasco del Pd ha affermato - quasi auspicati - che "se davvero facesse scioperare un giorno tutti i frontalieri, il Canton Ticino crollerebbe. Ecco perché deve essere fatta chiarezza su tutta questa vicenda. Dall’inizio della legislatura ci siamo incontrati una sola volta con le istituzioni ticinesi. Allora chiudiamola (la Commissione speciale ndr) perché così non serve a nulla. Oppure, cerchiamo di fare un’azione vera: la macroregione alpina porterà benefici se costruiamo ponti con i nostri principali vicini”.lorenzo-quadri

Inutile dire che la Lega ticinese ha concentrato l'attenzione soprattutto sul rischiamo al teorico "sciopero dei frontalieri", e ha risposto a Gaffuri con il consigliere nazionale Lorenzo Quadri in modo durissimo: "Silenzio, il grande statista Gaffuri ha parlato…Campagna di intolleranza in Ticino? Sì, siamo intolleranti nei confronti dei padroncini lombardi che vengono in Ticino a lavorare in nero, facendo concorrenza sleale agli artigiani ticinesi (pensando che “tanto gli svizzerotti sono fessi e non si accorgono di niente”) e riducendoli sul lastrico. Siamo intolleranti nei confronti di un fenomeno di frontalierato completamente fuori controllo che genera sostituzione, disoccupazione e dumping salariale. Siamo intolleranti nei confronti di un Gaffuri che, prima di aprire bocca e raccontare scempiaggini sul nostro Cantone, dovrebbe ricordarsi che ci sono centinaia di migliaia di suoi concittadini lombardi (frontalieri, padroncini ed i loro familiari) che hanno la pagnotta grazie al Ticino".

fermi-alessandro-sciarpaUno scontro politico violentissimo sul confine, dunque, che - peraltro - oggi ha fatto registrare un'altra posizione lariana, a sottolineare il clima di tensione. Il sottosegretario comasco al Pirellone Alessandro Fermi (Forza Italia) ha annunciato di voler "chiedere alla Commissione speciale Rapporti tra Lombardia, Confederazione elvetica e Province autonome di assumere tutte le iniziative necessarie per scongiurare la chiusura notturna dei valichi minori presenti in Ticino”.

"Ammesso che siano aumentati il numero di furti oltre confine – ha aggiunto Fermi - la soluzione non è di certo quella di chiudere le dogane, ma semmai serve potenziare i controlli e favorire la collaborazione tra le forze dell’ordine italiane e svizzere" "Troppo spesso - ha aggiunto la consigliera provinciale di Forza Italia, Domiziana Giola - la Svizzera tratta gli italiani e il nostro territorio in maniera avida e avara: quando ha bisogno prende, quando ritiene che siamo fonte di problemi chiude le porte; questo atteggiamento che non è mai stato condivisibile, non è ormai più ammissibile. Ben vengano le iniziative a cui i Sindaci del territorio stanno pensando per far sentire la loro voce e il loro peso".

Non con i cannoni, ma almeno a livello verbale e politico sembra davvero scoppiata la guerra del confine tra Como e il Ticino.

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