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Cronaca Via Spartaco

Il dramma di Gaetano Banfi, il ragazzo di Rebbio morto in strada

Aveva studiato falegnameria alla Cometa ma lavorava a Monza

Si chiamava Gaetano Banfi il ragazzo di Como trovato in fin di vita all'alba del 20 ottobre 2019 a in via Clemente XIII. Il giovane abitava in via Spartaco con la madre. Chi lo conosce lo descrive come un ragazzo bravo, gentile e molto riservato. Aveva studiato presso l'istituto La Cometa di Como dove aveva frequentato la sezione falegnameria ma adesso lavorava come giardiniere a Monza.

Non si sa cosa gli sia successo esattamente. La polizia della Questura di Como sta indagando e finora le prime ipotesi parlano di un possibile urto avvenuto con un veicolo, forse un furgone cassonato, che lo ha colpito. Il giovane aveva una profonda ferita alla testa che non gli ha lasciato scampo. Inutili i tentativi dei medici dell'ospedale Sant'Anna di salvarlo. Gaetano era ancora vivo quando è stato notato a terra da un un automobilista di passaggio intorno alle 5.30 del mattino, ma è spirato poco più di un'ora dopo essere giunto all'ospedale.

La polizia sta ricostruendo le ultime ore di vita del ragazzo ed è alla ricerca di testimoni. Inutile dire che si stanno passando al vaglio anche le immagini di tutte le telecamere di sorveglianza della zona, per capire a che ora il ragazzo possa essersi incamminato lungo via Clemente XIII e quali veicoli abbiano transitato in quei minuti. Anche se nel punto preciso del ritrovamento non ci sono videocamere, gli inquirenti sperano che quelle presenti nei tre percorsi plausibili per arrivare lì diano qualche informazione. Intanto il ritrovamento addosso al giovane del portafoglio con contanti e documenti e il cellulare hanno fatto passare in secondo piano l'ipotesi di una rapina finita male. Ma soltanto l'autopsia, prevista per oggi, 21 ottobre, darà maggiori dettagli sulle cause della morte.

Nelle ultime ore, la polizia ha rintracciato un camionista che ha raccontato di aver incrociato Gaetano lungo la strada, vicino a dove presumibilmente è avvenuto l’incidente, una decina di minuti prima del momento in cui l'automobilista soccorritore ha chiamato il 112. Secondo il racconto di questo testimone, il ragazzo camminava solo sul ciglio della strada e sembrava tranquillo.

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