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Cronaca Via Clemente XIII

Gli esiti dell'autopsia: Gaetano era a terra quando è stato investito

La ferita alla testa inferta per schiacciamento. E intanto aumentano le domande sulle ultime ore di vita

Arrivano i primi esiti autoptici dopo l’esame effettuato ieri all'ospedale Sant'Anna dal medico legale Giovanni Scola su Gaetano Banfi, il 22enne morto in strada alla periferia di Como. La posizione della ferita alla testa, che verosimilmente ha causato in fine il decesso,  farebbe pensare che sia stata inferta per schiacciamento da un mezzo, quando il ragazzo già si trovava a terra, magari per un malore. Quindi, se da una parte diventa ancor più difficile credere che chi lo ha investito non se ne sia reso conto, d’altra parte la sua posizione potrebbe alleggerirsi, visto che davvero poteva essere difficile accorgersi di un corpo a terra nel buio, in questo punto senza marciapiede. Per questo i poliziotti sperano che il conducente si faccia avanti di sua volontà, per spiegare la dinamica dell’incidente e non appesantire la sua posizione che, continuando a tacere, sarebbe quella di omicidio stradale con l’aggravante del mancato soccorso.

Intanto le telecamere presenti nei dintorni (ma purtroppo non nel punto esatto dell’impatto) stanno aiutando gli inquirenti a  ricostruire le ultime ore di Gaetano che quella mattina all'alba non ha voluto essere riaccompagnato a casa ma ha chiesto all'amica che guidava di essere lasciato in Via Spartaco e da lì non  si è diretto verso la sua abitazione in zona Camerlata, ma ha girovagato per circa un’ora e mezza, a piedi, per ora pare solo. Ma i buchi temporali tra una videoripresa e l’altra sono voragini. Impossibile con gli attuali elementi capire che cosa Gaetano abbia esattamente fatto in quel lungo lasso di tempo, perché fosse dunque a terra e chi lo abbia investito.

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