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Cronaca

Raffica di furti nelle case: 90mila euro di bottino in pochi mesi. Arrestati due uomini

Agivano tra Como, Lecco e Monza

Due cittadini albanesi di 37 e 25 anni sono le persone attualmente indiziate per una serie di reati che avrebbero commesso tra le province di Como, Lecco e Monza e Brianza. Si tratta di vari furti (consumati e tentati) nelle case: al momento ne sono stati contati almeno 18 per un totale di circa 90mila euro di bottino. I due sono stati arrestati dai carabinieri di Merate e un altro loro connazionale è attualmente ricercato.

Il 37enne, come riportano i colleghi di LeccoToday, è stato fermato lo scorso 6 luglio in un'abitazione di Muggiò (Monza a Brianza) dove aveva trovato una dimora temporanea, mentre il 25enne è stato rintracciato il 18 luglio dopo ininterrotte ricerche svolte presso l'appartamento di una parente a Landriano (Pavia); avvisato della presenza delle forze dell'ordine, quest'ultimo ha cercato di fuggire dalle cantine condominiali dove però erano già nascosti i carabinieri, che hanno provveduto a bloccarlo immediatamente. Il valore della refurtiva sottratta, in particolare orologi e gioielli, si aggira intorno ai novantamila euro. Gli arrestati sono stati condotti nelle carceri di Monza e Pavia, già sottoposti all'interrogatorio di garanzia da parte del giudice per le indagini preliminari che ha confermato la custodia cautelare in carcere.

La Brianza come terreno di caccia

I furti hanno interessato, come riferito dai militari, i comuni di Robbiate, Paderno d'Adda, Rogeno, Olgiate Molgora, Bosisio Parini, Cernusco Lombardone, Montevecchia, Brivio, Annone Brianza, Oggiono, Malgrate, Missaglia e Casatenovo nel territorio lecchese, Lurago d'Erba, Orsenigo e Guanzate in quello comasco e Carate Brianza in quello monzese. Le indagini sono state condotte dall'Aliquota Operativa della Compagnia di Merate, in collaborazione con i colleghi che fanno parte delle varie Stazioni competenti nei vari territori.

I carabinieri hanno agito anche in borghese, in maniera tradizionale attraverso i servizi di osservazione, pedinamento e controllo, abbinati ad accertamenti di tipo tecnico, sotto la costante direzione della Procura della Repubblica di Lecco: il procuratore capo Ezio Domenico Basso, dopo aver acquisito il materiale raccolto durante la vasta investigazione, ha formulato al Gip del Tribunale di Lecco la richiesta di emissione delle misure cautelari.

Le indagini partite da Oggiono

Il controllo del territorio da parte delle pattuglie dispiegate sul territorio a seguito dei furti ha consentito, in particolare, di focalizzare l'attenzione su un mezzo sospetto durante un furto verificatosi a Oggiono, di cui se n'è accertato, in un secondo momento, l'utilizzo per tentare altri furti in zona. Sono stati gli uomini guidati dal maresciallo Nicolino Ombrosi, comandante della Stazione di Oggiono, ad avviare le indagini, che “si sono rivelate difficoltose a causa del modus operandi degli indagati, senza fissa dimora e gravati da numerosi precedenti di polizia anche per reati contro il patrimonio - commessi all'esterno del territorio lecchese - i quali, per non farsi scoprire hanno spesso utilizzato vetture prese a noleggio da persone non collegate ai fatti oggetto d'indagine”, ha riferito Domenico Cerminara, comandante della Compagnia di Merate.

Gli orari dei colpi messi a segno dalla banda, commessi con il classico metodo dello scasso di porte e finestre una volta individuato giornalmente il luogo da colpire, sono stati quelli del tardo pomeriggio in inverno, in cui gli arrestati potevano approfittare dell'oscurità e dell'assenza dei proprietari. Gli arresti disposti dall'Autorità Giudiziaria permettono di “interrompere una spirale di furti che sarebbe continuata nel periodo vacanziero estivo attesa, oltretutto, l'assenza dei proprietari delle abitazioni”.

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