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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Furia Sapere sulla giunta: "Basta tasse, piazze e consulenze. Ora tagli e nuove priorità"

Pugile era in giovinezza, pugile politico è oggi: Vincenzo Sapere, storico esponente socialista oggi confluito in Paco-Sel, ieri non era in consiglio comunale. E la sua assenza si è notata subito: mancavano la stazza fisica e ancor più le parole...

Pugile era in giovinezza, pugile politico è oggi: Vincenzo Sapere, storico esponente socialista oggi confluito in Paco-Sel, ieri non era in consiglio comunale. E la sua assenza si è notata subito: mancavano la stazza fisica e ancor più le parole tonanti in quello sgargiante mix di tarantino e comasco che è un marchio di fabbrica. Ma perché non sedeva tra i banchi dell'aula? "Per troppa rabbia, ero talmente furibondo per quanto accaduto nel pomeriggio in Commissione, che ho preferito evitare. Alla prima parola sbagliata so che sarei diventato pericoloso". L'antefatto lo abbiamo raccontato qui, ed è la clamorosa astensione sua e di due altri consiglieri di maggioranza (i Pd Gioacchino Favara e Raffaele Grieco) sulla delibera che introduceva il rincaro del 5% sulla Tari, come previsto dall'appalto. Ma non è tanto e soltanto sull'aumento in sé che i 3 consiglieri di maggioranza si sono astenuti, permettendo alla minoranza di bocciare il documento. I motivi sono altri e molto, ma molto più profondi.

"Per quanto mi riguarda - dice Sapere - ho voluto lanciare un segnale chiaro, non da solo e dichiarandolo prima del voto, sul problema vero che affligge la giunta: la mancanza di una vera politica di bilancio, l'assenza di priorità serie su cui muoversi e soprattutto su cui spendere i soldi dei cittadini. L'aumento della Tari, per quanto spiacevole, era previsto sin dall'appalto per la differenziata. Oggi diventa odioso perché segue una serie infinita di aumenti di tasse e tariffe che hanno portato i cittadini all'esasperazione. E di sicuro la giunta non può continuare così".

Sciabolate, più che dichiarazioni. "Sempre nella commissione di ieri sulla Tari - aggiunge Sapere in un crescendo rossiniano - i dirigenti hanno sostenuto che il costo del lavoro dei loro uffici è di 250mila euro all'anno e anche questa spesa va coperta. Ma come, dico io: possibile che quella voce non sia già inclusa nei milioni che garantiamo alla società Aprica? Poi è emerso il tema del mancato incasso oscillante tra il mezzo milione e forse addirittura il milione. Bene, ma allora voglio sapere nomi, cognomi, motivi, ragioni di chi non paga. E alla fine salta fuori che si tratta soprattutto di attività economiche, più che dei singoli cittadini. E allora avanti, perché gli uffici non recuperano quelle cifre? Cosa fanno, visto quanto costano? Inoltre: se mancano persone nel settore tributi e si fa fatica a recuperare l'evasione, perché l'assessore al Personale non interviene, non riorganizza gli uffici, non cambia le cose? Domande senza risposta, che non sono disposto a lasciar passare". Sul tema della politica di bilancio, arriva l'eruzione finale del consigliere. "Il sindaco e l'assessore continuano a ribadire che siamo in difficoltà, che mancano i soldi, che bisogna recuperare milioni per far quadrare i conti, che i tagli dei trasferimenti sono pesantissimi. Va bene - ribatte Sapere - ma allora che si punti a tagliare gli sprechi, le spese inutili, si faccia una spending-review seria e si smetta di spendere soldi per piazza costosissime, riqualificazioni architettoniche, abbellimenti vari. Si pensi a salvaguardare il settore sociale, prima di tutti. Poi si cominci a dare risposte alle esigenze quotidiane dei cittadini, dalle buche nelle strade alle manutenzioni ordinarie, al posto che fare filosofia su piazze e piazzette. E magari si taglino consulenze e incarichi discutibili e dispendiosi come quello sulla pedonalizzazione del lungolago e non soltanto. Bisogna avere priorità e puntare su quelle, visto che i soldi mancano".

Monito finale: "Su questi punti io voglio risposte. E non sono solo, ormai è chiaro: c'è un gruppo trasversale che la vede nello stesso modo e che chiede chiarezza e scelte politiche precise. Devono arrivare, non ci sono alternative".

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