Frangi: "Ho rimesso io il mandato". Ma è gelo: nel comunicato ufficiale parla Polacchini per tutti
Che il cambio avvenuto oggi a capo del Tavolo della competitività tra l'uscente Mauro Frangi e la nuova coordinatrice Annarita Polacchini non sia stato soltanto un saluto tra amici a tarallucci e vino - come si vorrebbe far passare all'esterno -...
Che il cambio avvenuto oggi a capo del Tavolo della competitività tra l'uscente Mauro Frangi e la nuova coordinatrice Annarita Polacchini non sia stato soltanto un saluto tra amici a tarallucci e vino - come si vorrebbe far passare all'esterno - lo testimoniano due aspetti. Il primo: a dispetto della sorpresa di molti partecipanti alla riunione di stamane, Frangi aveva già comunicato qualche giorno fa al presidente della Camera di Commercio, Ambrogio Taborelli (a cui spetta la nomina in questione) e alla giunta di via Parini la remissione del proprio mandato. Immediatamente accettata a fatta propria da Taborelli, quasi come una liberazione, sebbene Frangi - signorilmente - mantenga sempre un tono molto istituzionale nel ricapitolare la vicenda.
"La sorpresa di qualcuno può essere legata alla nomina specifica di Annarita Polacchini, questo posso comprenderlo - dice Frangi - Ma io per correttezza e dovere istituzionale ho ritenuto ovvio rimettere il mandato che avevo ricevuto dal precedente presidente, Paolo De Santis. Era noto che oggi si sarebbe parlato anche della futura riorganizzazione dei lavori del Tavolo. Io ero coordinatore perché l'ente camerale a suo tempo aveva individuato una strategia precisa per la governance territoriale. Ma ora, con l'arrivo di Ambrogio Taborelli dopo gli anni di Paolo De Santis, ho ritenuto opportuno rimettere nelle mani della giunta camerale, del presidente stesso e dei membri del Tavolo la strategia per il futuro". Inutile chiedere a Frangi qualche parola in più sulla scelta specifica dell'ad di Asf come suo successore, ci si infrange in "ho le mie idee e le auguro buon lavoro" e nulla più.
Peraltro, da notare che persino nel comunicato ufficiale diramato dalla Camera di Commercio per dar conto dei lavori del Tavolo e del cambio al vertice, non vi è una sola parola tra virgolette di Taborelli né di Frangi. Classico caso del "mi si nota di più se non ci sono".Paradossalmente, l'unica a dichiarare qualcosa di proprio è la manager di Asf.
«Esprimo gratitudine per la fiducia e ringrazio il presidente Ambrogio Taborelli e Mauro Frangi a cui chiedo un supporto per la capacità dimostrata nella conduzione del Tavolo negli scorsi anni - si legge nella nota - Credo che sia più che mai il momento che le forze del territorio si dimostrino coese per portare avanti le istante per lo sviluppo dello stesso».