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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Forza Italia, Fermi "grazia" la consigliera Sassi. Ma avvisa: "Basta anarchia nel partito"

Com'è finita la vicenda che ha scosso Forza Italia qualche settimana fa, quando il coordinamento provinciale si espresse a larghissima maggioranza per l'epurazione dall'organismo (e forse dal partito stesso) della consigliera provinciale Maria...

Com'è finita la vicenda che ha scosso Forza Italia qualche settimana fa, quando il coordinamento provinciale si espresse a larghissima maggioranza per l'epurazione dall'organismo (e forse dal partito stesso) della consigliera provinciale Maria Grazia Sassi accusata di essere troppo spostata sulla linea politica della presidente Pd di Villa Saporiti, Maria Rita Livio? Con una tregua, forse fragile ma ufficiale e destinata ad essere messa alla prova dei fatti nei prossimi mesi. Ma soprattutto, con una mossa piuttosto a sorpresa del coordinatore provinciale del partito, Alessandro Fermi, che - dopo essersi confrontato sia con i membri del coordinamento, sia con la stessa Sassi - ha deciso di aprire una nuova (ma ultima) linea di credito politico verso la consigliera, che - a dispetto del volere maggioritario del partito - continuerà a far parte del coordinamento provinciale e, ovviamente, del partito stesso.

Le motivazioni di questa scelta, tutt'altro che scontata, sono state messe nero su bianco fa Fermi in una lunga lettera inviata al dirigente Vincenzo Sofia, dal cui documento originario emerse il caso. E, a prima vista, inaugurano una "fase 2" non soltanto del rapporto con Maria Grazia Sassi, ma anche di quello con tutti i militanti, amministratori e dirigenti forzisti, dei quali da ora in avanti non saranno più tollerati voli pindarici politici, personalismi o iniziative presa autonomamente fuori da regole e principi base della vita interna a Forza Italia. "Ho avuto il piacere di assistere ad un confronto schietto, diversificato nei toni ma quasi unanime nelle conclusioni - scrive Fermi - Ho anche ascoltato, in più di una occasione, la diretta interessata che mi ha rappresentato le proprie motivazioni di un atteggiamento che, dalla quasi totalità dei componenti, è stato censurato e stigmatizzato. L’idea che personalmente mi sono fatto dell’accaduto è sostanzialmente quella che per alcuni versi, a livello generale, scontiamo un po’ tutti, una visione troppe volte personalistica dell’azione politica che, a differenti livelli, conduciamo. Una “missione” difficile, delicata, faticosa e faticante, con pochi onori e moltissimi oneri ma legata indissolubilmente ad uno dei tre cardini principali su cui si basa o si dovrebbe basare la natura di ogni uomo, la passione". Entrando poi nello specifico del caso Sassi, Fermi afferma - tornando all'asse con Maria Rita Livio durante l'approvazione del nuovo statuto di Villa Saporiti - che "se da un lato l’esposizione dei fatti dei consiglieri provinciali, dei sindaci ed in generale degli amministratori che hanno partecipato alla seduta di consiglio hanno rappresentato un percorso quasi univoco, improntato ad una azione amministrativa della consigliera Sassi che facesse presupporre ad una azione “di sostegno” alla compagine governativa, dall’altro mi pare innegabile uno scollamento tra consiglieri ed anche tra la stessa e il nostro Partito sulla vicenda in questione. Questo probabilmente dovuto al disinteresse del documento in discussione (statuto amministrazione provinciale) ma che probabilmente, se non altro per il valore politico assunto (la prima assemblea dei Sindaci che in un anno di mandato la presidente Livio si è degnata di convocare), meritava fin da subito ben altra considerazione, riflessione ed unità d’intenti. Da parte di tutti".

Insomma, male la consigliera ma non bene neppure gli rappresentanti forzisti, sul caso particolare.

"Ciò detto, mai occasione è così benvenuta affinché si possa fare un minimo di chiarezza circa i comportamenti, i ruoli e i principi che devono sottendere un progetto politico d’insieme a cui il Partito sarà chiamato nei prossimi fondamentali 2 anni. Se da un lato fino ad ora si è stati troppo lassisti nell’ accondiscendere o peggio nel non valutare per quel che erano atteggiamenti non consoni alla vita di una comunità politica dall’altro è auspicabile un nuovo corso con alla base non l’aspetto “punitivo” ma la necessità di rappresentare, fermamente, che la vita di una comunità è fatta sì di discussione e confronto ma anche di regole. Da rispettare. Il contraltare, indissolubilmente, è l’anarchia che non può rappresentarmi né, credo, rappresentare ognun di noi".

"Non ho condiviso l’atteggiamento tenuto dalla consigliera Sassi da quando, con suo merito, è stata eletta consigliera provinciale e, le sue giustificazioni, non mi hanno persuaso al punto da poterne giustificare una azione spesso solitaria e avulsa dal rimanente gruppo consigliare - aggiunge Fermi - Credo però che nessuno (io compreso) possa ritenersi esente da colpe che spesso sono fondate sulla mancanza di dialogo e confronto e che quindi portano incomprensioni e dietrologie spesso inesistenti. Sono certo che questa vicenda, pur con la nota dolente del codardo e censurabile passaggio alla stampa, sia stata l’occasione per un sano confronto, confortato dalla condivisione dei principi che devono fondare il nostro gruppo. Sarà mio compito ristabilire, all’interno del gruppo provinciale, un clima di collaborazione e condivisione dell’azione amministrativa e il principio indiscutibile che, le legittime ambizioni personali, vengono in subordine agli interessi del Partito che ci ha candidati".

Infine, ecco l'avviso "urbi et forzisti tutti": "Più in generale, pena la fine del rapporto fiduciario, sarà mio onere pretendere da parte di tutti il rispetto dei valori richiamati e delle indicazioni che il coordinamento e, più in generale, il Partito fornirà e, in tal senso, verificherò nei prossimi mesi, peraltro importanti vista l’imminente stagione congressuale, che agli stessi si adegui, in primis, la consigliera Sassi".

Cliccando quei potete leggere la versione integrale della lettera.

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