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Cronaca

Forno crematorio rotto, salme in attesa per 20 giorni. Iantorno: "Mi scuso con le famiglie"

"Per un intervento di manutenzione urgente, le cremazioni al Cimitero Monumentale saranno sospese dal 6 al 10 febbraio". Dietro questa poche e formalmente inappuntabili righe ufficiali diramate ieri sera dal Comune di Como si cela una realtà...

"Per un intervento di manutenzione urgente, le cremazioni al Cimitero Monumentale saranno sospese dal 6 al 10 febbraio". Dietro questa poche e formalmente inappuntabili righe ufficiali diramate ieri sera dal Comune di Como si cela una realtà durissima. Questa: per le salme di persone decedute a partire dal 29 gennaio scorso, in media la cremazione nella struttura del capoluogo sarà possibile soltanto da metà febbraio in poi. Ciò significa, in estrema sintesi, che le bare con i corpi sono destinate a rimanere in attesa nelle stanze apposite del Monumentale per circa 20 giorni. Una situazione che abbiamo potuto constatare parlando con operatori privati del settore, con più di una famiglia coinvolta nel disagio e, come tra poco leggerte, anche con un rammaricato assessore Marcello Iantorno. Il problema, naturalmente, riguarda le salme che - per volontà espressa in precedenza o per decisione dei familiari - non vengono trasportate negli altri forni crematori disponibili nei territori vicini. Il punto, però, è che il tasso di mortalità molto alto legato anche al periodo e i consueti e mai risolti problemi di funzionamento dell'impianto di Como hanno determinato una lunghissima lista di attesa per le cremazioni.

Di tutto questo, come si accennava, è al corrente l'assessore ai Servizi Cimiteriali, Marcello Iantorno. Che, prima di ogni altra considerazione tecnica e politica, tiene a scusarsi con le numerose famiglie alle prese in queste ore con una situazione difficilissima. "Mi scuso con chi sta vivendo questo disagio forte e comprensibile - premette l'esponente della giunta comunale - E' una situazione molto complessa ma naturalmente non sfuggo al problema e, per quanto possa servire, porgo le mie scuse ai cittadini". Poi, però, esiste una questione pratica mai risolta: il malfunzionamento praticamente costante del forno crematorio di Como. E qui Iantorno alza sostanzialmente bandiera bianca.

"Io non sono un tecnico ma mi è stato riferito, come è evidente a chiunque, che il forno è ormai vetusto e inadeguato. I malfunzionamenti ci hanno ha sempre creato problemi - dice l'assessore - Ora sarà fermo completamente dal 6 al 10, anche se abbiamo cercato di minimizzare i disagi includendo nella sosta per manutenzione anche il sabato e la domenica, quando l'impianto è comunque fermo. Comunque so che l'attesa per le cremazioni è molto allungata, sia per l'alto numero di decessi di questo periodo, sia per il ridotto funzionamento del Forno, che può compiere 6-7 cremazioni al giorno perché la seconda linea non funziona". Il futuro, a questo punto, non può che prevedere soluzioni radicali. "Quell'impianto va cambiato completamente - afferma Iantorno - Era già un mio obiettivo, sto lavorando per accelerare e predisporre un indirizzo in questo senso in tempo abbastanza rapidi. Purtroppo, l'impianto non ha mai funzionato a dovere e in momenti particolari come questo i riflessi sono gravi. Ho parlato io stesso con alcune famiglie con questo disagio. Mi scuso ancora".

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