Fontana di Camerlata, dopo la pulizia l'ipotesi Gerosa: "Ricostruirla con materiali nuovi"
Sono stati resi noti stamattina i risultati del lavoro di monitoraggio e pulizia della fontana di Camerlata, "impacchettata" dallo scorso 31 marzo e soggetta a interventi per un totale di 100mila euro. Ne è emerso che le problematiche conservative...
Sono stati resi noti stamattina i risultati del lavoro di monitoraggio e pulizia della fontana di Camerlata, "impacchettata" dallo scorso 31 marzo e soggetta a interventi per un totale di 100mila euro. Ne è emerso che le problematiche conservative del monumento sono aggravate soprattutto dalle particolarissime soluzioni costruttive e tecnologiche adottate e dal contesto ambientale. La fontana, costruita avvolgendo strati di graniglia di cemento attorno ad una robusta struttura metallica e con l’interno degli anelli vuoto, è stata interessata proprio in queste cavità dalla presenza di acqua e dilatazioni termiche legate alle alte/basse temperature. Il traffico, insieme all’inquinamento, è uno degli altri fattori che hanno causato microfessurazioni e distacchi del rivestimento. La diagnostica ha comportato un rilievo dinamico (attraverso il posizionamento di sensori sugli anelli orizzontali) ed endoscopie, il rilievo e la mappatura delle patologie di degrado e del quadro fessurativo, indagini sulla composizione del rivestimento. La stessa esecuzione dei lavori ha arricchito le analisi.
In base alle prime risultanze è emerso che la struttura metallica portante, per quanto interessata da fenomeni di ossidazione, è ancora in grado di assolvere alla sua funzione; il quadro fessurativo del rivestimento è riconducibile ad un diverso comportamento della struttura metallica e del suo rivestimento alle sollecitazioni meccaniche cui gli stessi sono sottoposti: vibrazioni del traffico, vento, dilatazioni termiche; le fessurazioni hanno causato l’infiltrazione di acqua piovana negli anelli e attivato fenomeni di degrado del rivestimento e della struttura metallica; le finiture sono disomogenee per spessore e materiale usato e non è possibile chiarire puntualmente quanto sia riconducibile alle fasi originarie di realizzazione della fontana o a interventi manutentivi successivi; la guaina posata a protezione degli anelli, si presenta distaccata e ridotta; il protettivo idrorepellente applicato nel 2002 non è più efficace e la tinteggiatura è sensibilmente alterata, per colore, consistenza, distacco, dilavamento.
Considerata l’umidità riscontrata, si è quindi deciso di modificare la modalità di pulitura e finitura finale inizialmente ipotizzate e di non procedere con la tecnica della idropulitura (che avrebbe comportato l’utilizzo di acqua) ma di procedere con una pulitura mediante microsabbiatura. Il rivestimento, dove distaccatosi, è stato ricostruito con malta cementizia composita, a base di cementi ad alta resistenza, resine, agenti antiritiro, stabilizzanti ed anticorrosivi, con alto valore di resistenza meccanica e deformabilità. Lo strato finale sarà composto da un prodotto, ecologico, che usa la tecnologia a base di cristalli e rende il calcestruzzo repellente ed impermeabile all’acqua e all’umidità.
Conclusi i lavori in corso alla fontana (mercoledì prossimo verrà smontato il ponteggio e venerdì il cantiere sarà chiuso, fatti salvi gli interventi sul prato e all’impianto idrico ed elettrico) una volta all’anno sarà effettuato un sopralluogo ispettivo (con cestello) per rilevare eventuali nuove fessurazioni; attraverso sonde posate all’interno degli anelli e delle sfere, per un anno, ogni giorno verranno rilevati (in remoto) i dati sul microclima interno della fontana per misurare l’efficacia dell’intervento di impermeabilizzazione del rivestimento ed effettuare le misurazioni di eventuali fenomeni di condensa; per rimuovere i depositi legati all’inquinamento una volta all’anno sarà effettuato un ciclo di idropulitura; per l’impianto della fontana è stato attivato un contratto di manutenzione programmata della durata di un anno che prevede controlli, puliture, ispezioni e trattamenti dell’acqua e delle apparecchiature; per l’impianto di illuminazione, completamente rifatto, è stata prevista un’ispezione all’anno e la sostituzione a guasto delle lampadine. La fontana è stata sottoposta a interventi di restauro nel 1977, nel 1985, nel 1994 e nel 2001. Quello eseguito quest’anno è il primo ad aver previsto anche una diagnostica sul comportamento strutturale della fontana, comprensiva di indagini all’interno del monumento.
"Tra dieci anni, probabilmente anche meno, la nostra fontana di Camerlata avrà nuovamente problemi - spiega l'assessore all'Edilizia Pubblica, Daniela Gerosa - I lavori eseguiti ne hanno prolungato la vita ma il monumento è davvero sottoposto a continui attacchi che comportano interventi anche costosi. L'idea di ipotizzare una sua ricostruzione con i nuovi materiali che oggi la tecnologia ci mette a disposizione non penso vada considerata come un tabù. Forse è il caso di cominciare ad interrogarci su questa possibilità ma senza alcun pregiudizio”.