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Cronaca

Folla, ombrelli e lirismi per "Life Electric". Libeskind: "Opera che parla da sola"

La pioggia non ha fermato ma solo bagnato abbondantemente l'inaugurazione ufficiale di "Life Electric", l'opera di Daniel Libeskind da oggi visibile a tutti sul tondello rinnovato, allargato e dotato della fontana circolare su cui poggia la...

La pioggia non ha fermato ma solo bagnato abbondantemente l'inaugurazione ufficiale di "Life Electric", l'opera di Daniel Libeskind da oggi visibile a tutti sul tondello rinnovato, allargato e dotato della fontana circolare su cui poggia la scultura stessa (illuminata di bianco la notte). L'architetto di fama mondiale - accompagnato dalla moglie Nina e dal figlio Lev - è parso genuinamente entusiasta del prodotto finale e prima degli abbracci generali al momento del taglio del nastro, è andata in scena soltanto una rapida raffica di interventi dello stato maggiore imprenditorial-politico che in questo anno turbolento e battagliato ha sostenuto l'operazione ("Da 1,6 milioni complessivi", ha rimarcato il coordinatore del progetto Daniele Brunati). Quindi, sul palco allestito alla sinistra della diga gremita da una selva di ombrelli, impermeabili, telecamere e macchine fotografiche, sono sfilate le varie autorità che - con qualche accenno di lirismo - hanno celebrato lo svettare definitivo di "Life Electric" nel cielo plumbeo di Como. A coordinare la giostra di voci attorno al microfono centrale, sempre Brunati. Il quale, fiero e sorridente come non mai, nella foresta di omaggi rivolti ad aziende, istituzioni e amici di Como si è tolto anche lo sfizio di piantare un sonoro "abbiamo sconfitto i gufi" a cui ha fatto seguito il puntuto ringraziamento anche "a chi ha criticato, ma soltanto a chi lo ha fatto in modo sensato". A casa Rapinese qualche orecchio fischierà, a prima vista.

Rapido il sindaco Mario Lucini che ha ringraziato Libeskind per "aver permesso di riconquistare e valorizzare un luogo prezioso della città con un'opera che ricorda un cittadino illustre come Alessandro Volta". Sintetico anche l'assessore Lorenzo Spallino, che prima ha tributato il doveroso ringraziamento al dirigente comunale che ha seguito (non senza qualche momento di solitudine) tutta la vicenda, ossia Giuseppe Cosenza, e poi ha sfoggiato una studiatissima mossa a sorpresa con effetto-titolo sicuro: "Propongo di sdebitarci con Libeskind e organizzare una sua grande mostra antologica nella Casa del Fascio". Tattica acchiappa-flash a parte, una bella proposta. Questa sì - al di là di Life Electric in sé - di alto profilo culturale e simbolico.

Quasi poetico l'intervento del prefetto di Como, Bruno Corda, che ha celebrato il monumento parlando di "opera di una bellezza incredibile", di "scultura straordinaria, guardate che riflessi!", e tutto grazie "a una classe imprenditoriale e a sponsor che sono un unicum nazionale, capaci di mettere la mano sul cuore e sul portafogli". C'era anche il presidente di Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti - che ha finanziato con 100mila euro l'intervento - il quale ha parlato di "monumento bagnato, monumento fortunato" oltre ad auspicare che l'opera possa rivelarsi una carta vincente "anche per la sfida di Como capitale italiana della cultura".

Infine, Silvio Santambrogio (Amici di Como) ha qualificato l'installazione come "la terza gemma che regaliamo alla città, dopo la fontana di viale Geno e la passeggiata, mentre sulla quarta stiamo già lavorando"; subito dopo Roberto Cassani (presidente degli albergatori e del Consorzio Como Turistica) ha evidenziato "il risultato straordinario raggiunto in un punto prinvilegiato della città, proiettato verso il lago". Sul palco anche un discendente di Alessandro Volta che ha sottolineato come l'illustre comasco fosse anche stato "magistrato delle acque, ruolo che rende ancora più giusta la dedica a lui del nuovo monumento". libeskind-2ott15-9E Daniel Libeskind? Con quel volto oggettivamente simpatico e comunicativo, non inficiato nemmeno dagli stivaletti a punta di tipo texano, è stato acclamato in più di un'occasione dalla folla presente, si è prestato a decine di fotografie e autografi senza battere ciglio, e ha ribadito "di essere innamorato di Como, come accade a chiunque vi passi e ne apprezzi la bellezza del paesaggio e delle persone. Questa città è bella anche quando piove e io mi ritengo fortunato ad aver avuto l'opportunità di creare qualcosa che sarà un'eredità per la città, unendo il ricordo di Alessandro Volta e uno sguardo rivolto al futuro. La collocazione sulla diga - ha concluso l'archistar prima del bagno di folla sul tondello - permetterà alle persone di godere ancora meglio di uno spazio bellissimo e questo renderà maggiore l'utilità pubblica dell'opera. Questa scultura parla da sola, per sé stessa. Ed esprime in sé tutto ciò che ha da dire".

Sotto una pioggia fattasi torrenziale, un vero fiume di persone ha poi "risalito" la diga per vedere finalmente da vicino "Life Electric", tra grandi consensi e infiniti flash. La battaglia del tondello, dunque, si può considerare finita.

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