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Festa islamica: a Cantù in palestra, a Como sotto la pioggia

Circa 300 pachistani si sono riuniti questa mattina al palazzetto Parini di Cantù per celebrare la festa dell’Eid Ul-Zaha, che in Italia potremmo tradurre come “la festa del sacrificio”. Alle 7.00 del mattino sono iniziati i preparativi e il rito...

Circa 300 pachistani si sono riuniti questa mattina al palazzetto Parini di Cantù per celebrare la festa dell’Eid Ul-Zaha, che in Italia potremmo tradurre come “la festa del sacrificio”. Alle 7.00 del mattino sono iniziati i preparativi e il rito è terminato intorno alle 10.15, quando tutti i partecipanti si sono alzati in piedi e si sono fatti gli auguri.

E’ la prima volta che a Cantù la comunità pachistana festeggia questa ricorrenza. Per la prima volta nella storia canturina, il Comune ha dato loro la possibilità di festeggiare pubblicamente la loro ricorrenza, dando in concessione gratuita il palazzetto di piazza Parini. Anche a Como l'amministrazione ha concesso uno spazio, cioè piazza D'Armi a Muggiò, ma la pioggia di questa mattina ha costretto i musulmani comaschi a rinunciare alla festa in programma. Safwat El Sisi, portavoce della comunità islamica di Como, hacommentato: "Ringraziamo l'amministrazione di centrosinistra che per il Ramadan ci ha concesso una palestra, ma ora serve un luogo stabile".

“Li abbiamo considerati come qualsiasi altra associazione del territorio”, commenta il sindaco Claudio Bizzozero, che stamattina è intervenuto alla festa per leggere uno scritto di Ghandi nel palazzetto di piazza Parini. “All’inizio li ho anche ringraziati per aver scelto la nostra città. Mi piacerebbe che l’anno prossimo si riunissero insieme ad altre comunità residenti come quella senegalese di Amadou Gueye”. Anche il rappresentante della comunità pachistana, Ahmed Munir, presente stamani alle celebrazioni, si dichiara soddisfatto: “E’ andata molto bene. E’ molto bello che ci abbia dato il palazzetto. Mi auguro che l’anno prossimo si uniscano a noi anche i senegalesi”. La festa del “sacrificio”, si chiama così perché prevede il sacrificio di un agnello. Munir, infatti, spiega: “Noi non possiamo assolutamente macellare un animale in casa. Lo facciamo negli appositi macelli. La carne, poi, viene suddivisa in tre pacchi. Un pacco è per i poveri, un altro per i parenti più stretti, e l’ultimo per la casa”. Se volessimo fare un paragone con una festa italiana, potremmo dire che la festa dell’Eid Ul-Zaha è molto simile alla Pasqua. In mattinata, sono arrivati al palazzetto Parini anche Nicola Molteni e Alessandro Brianza, entrambi consiglieri comunali per la Lega nord a Cantù. Dopo aver assistito al rito, Nicola Molteni ha commentato: “ Questo era il tempio della pallacanestro ed è diventato il tempio di Maometto. E’ un’offesa. Il sindaco dimostra di avere più a cuore i problemi dell’Islam che quelli dei canturini”. E ancora, sostiene: “La liberà di culto individuale è sacrosanta. Ma concedere gratuitamente un luogo pubblico no. E’ una religione completamente in contraddizione con il nostro mondo: anche oggi, le donne hanno pregato separate dagli uomini”. Inoltre, la Lega promette iniziative da portare avanti nei prossimi giorni: si pensa ad una fiaccolata di protesta o comunque ad una manifestazione. A tal proposito, Munir dichiara: “Loro possono fare e dire quello che vogliono. Siamo liberi”. Stessa linea adottata da Bizzozero: “Siamo in un Paese libero, sono dunque liberi di esprimere il loro parere”.

Irene Savasta

Fabrizio Comerio

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