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Cronaca

"Errori e tesi opinabili". Colpo di scena: il Comune impugna la delibera di Anac sulle paratie

Pare ci fosse qualcosa di non detto nei diversi scritti ufficiali o ufficiosi apparsi in merito alla recente visita del sindaco di Como, Mario Lucini, al numero uno dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone. Il primo cittadino - in...

Sono comunque molto pesanti, almeno a una prima lettura, le contestazione che ora l'amministrazione Lucini muove nei confronti dell'operato di Cantone e dei suoi uomini e soprattutto del documento in cui sono ospitate. Ad esempio, nelle carte comunali si legge che "la deliberazione numero 1/2016 contiene imprecisioni ed affermazioni in fatto ed in diritto contraddittorie e/o formulate in termini ipotetici". Ma non solo. Il Comune afferma anche che "dalla lettura di alcune pagine (pag. 18), pare che Anac non abbia tenuto in debito conto la “natura” della deliberazione di Giunta comunale n° 328/2015, cioè della volontà espressa dall’amministrazione di conformarsi alla comunicazione di risultanze istruttorie del 27 luglio 2015, concentrando, invece, la propria attenzione sulle relazioni del R.U.P. (Antonio Ferro, ndr) e del Direttore dei lavori (Pietro Gilardoni ndr) del 5 ottobre 2015 di precisazione di alcuni rilievi espressi nella citata comunicazione: precisazioni ritenute doverose in quanto era già noto che l’azione amministrativa del Comune era/è già soggetta all’esame della Procura della Corte dei Conti e della Procura della Repubblica del Tribunale di Como".

paratie-19feb16-4E ancora, il Comune sottolinea come - a suo avviso - "l’esistenza di errori nella ricostruzione dei fatti e l’opinabilità di alcune affermazioni di diritto contenute nella citata deliberazione rendono, da un lato, difficoltosa la comprensione dello stesso testo della deliberazione; dall’altro, incerta e parimenti difficoltosa l’espressione di una decisione consapevole", il tutto con la sottolineatura che la legge italiana in materia "prevede la sindacabilità di tutte le decisioni di Anac". A fronte di così tante e pesanti contestazioni all'operato e soprattutto alla delibera stessa dell'Anticorruzione e in considerazione del fatto che "il termine per un’eventuale richiesta di riesame potrebbe esser di 60 giorni (termine previsto per l’impugnazione del provvedimento amministrativo innanzi al TAR) dal ricevimento della deliberazione n. 1/2016 (7 gennaio)", ecco che "riconosciuta la necessità di proporre istanza di riesame/ricorso per difendere le ragioni e gli interessi di questo Comune", il sindaco Lucini ha optato per incaricare "il professore avvocato Guido Greco del Foro di Milano per la sua alta e specifica competenza professionale in materia di contrattualistica pubblica", con una spesa di 15mila euro.

E adesso - sebbene, stando alle versioni ufficiali, in un clima di grande collaborazione - la sfida Comune-Anac è aperta a suon di tesi opposte. Cliccando qui si può consultare la delibera Anac dell'8 gennaio scorso in forma integrale.

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