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Cronaca

Dopo Lucini, nel Pd spunta un nome a sorpresa per le primarie: Daniele Lironi, 30 anni

Le primarie si avvicinano - sempre che poi si facciano sul serio, perché tra i vertici del Pd l'idea non è poi così granitica - e il totonomi per il "torneo" interno al centrosinistra si infiamma. Dopo l'ipotesi che possa partecipare alla disfida...

Le primarie si avvicinano - sempre che poi si facciano sul serio, perché tra i vertici del Pd l'idea non è poi così granitica - e il totonomi per il "torneo" interno al centrosinistra si infiamma. Dopo l'ipotesi che possa partecipare alla disfida per il post Lucini il presidente del consiglio comunale di Como, Stefano Legnani, oggi spunta un altro nome del tutto inatteso. E' quello di Daniele Lironi, classe 1985 (31 anni a ottobre, coetaneo della neosindaca grillina di Torino, Chiara Appendino, a titolo di curiosità), esponente del Pd, nato a Como e "prestato" a Cernobbio dove è assessore della giunta del dem Paolo Furgoni, laureato in Progettazione Architettonica e Urbana e da anni impegnato politicamente avendo ricoperto il ruolo di responsabile organizzativo provinciale dei Giovani Democratici per poi divenire portavoce del circolo di Como città. Nel 2009 venne pure eletto nel consiglio comunale di Dizzasco salvo poi lasciare per Cernobbio. E' nipote di Enrico Lironi, già sindaco della stessa città, ruoli di primo piano in Villa Erba e in Camera di Commercio, un'influenza politica (non solo cernobbiese) ancora ben salda e ad ampio raggio.

Daniele Lironi, il primo in basso a destra

Riguardo alla collocazione politica, la foto che pubblichiamo a sinistra dell'articolo e che risale alla Leopolda fiorentina dell'ottobre 2014, già dice molto: renziano moderato, Lironi è in ottimi rapporti con l'ala dem che ha nella parlamentare Chiara Braga il riferimento principale ma che (punto forse ancora più importante in queste ore) vede nel creatore della Leopolda comasca, il sindaco di Albese con Cassano Alberto Gaffuri, uno degli uomini simbolo della "corrente dei 30-40enni" in crescita sul territorio (Simone Moretti fresco sindaco di Olgiate docet). Ma nel contempo, il giovane assessore cernobbiese non dovrebbe risultare "sgradito" nemmeno ai vertici gaffuriani del Partito Democratico, come dimostra peraltro la sua presenza nella giunta guidata da Paolo Furgoni, punta di lancia dell'area margheritino-cattolica confluita nel Pd e vicinissimo al consigliere regionale Luca Gaffuri. Inoltre la presenza nell'immagine di due gaffuriani doc (il segretario cittadino del Pd, Stefano Fanetti, e il segretario dei Giovani Democratici, Tommaso Legnani, oltre ai lariopoldi Marcello Molteni e Carlo Ballabio) sembra testimoniare rapporti piuttosto trasversali nella galassia dem.

palazzo-cernezzi-2Probabilità che Lironi possa davvero scombussolare l'ingessato panorama delle primarie del centrosinistra (dove altre voci parlano di un possibile coinvolgimento anche del dem Walter Gatti)? Impossibile dirlo ora, anche perché egli stesso pare non abbia ancora sciolto la riserva con le persone più vicine a lui dentro e fuori il Pd. Dipenderà molto dall'accoglienza che il partito riserverà a questa indiscrezione. La sensazione netta è che se, oltre al gradimento diretto dei suoi sponsor, vertici e base dem dessero un'okay di massima a questa sorta di "modello Torino" fuori dagli equilibri consolidati delle correnti cittadine, allora Lironi potrebbe davvero essere la sorpresa delle prossime settimane. In caso di innalzamento rapido di mura e ponti levatoi davanti alla possibile corsa dell'assessore cernobbiese per la designazione del dopo Lucini, appare pressoché impossibile che egli ingaggi una guerra tra correnti per partecipare alla sfida d'autunno. Entro pochi giorni, però, il quadrò sarà certamente definito in un senso o nell'altro.

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