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Cronaca

Dopo il sequestro parla Geppe Caselli: "Il Tartaruga non morirà"

Il Tartaruga non si arrende. I gestori sono convinti che il sequestro preventivo del locale di Villa Guardia notificato dai carabinieri di Lurate Caccivio lo scorso 23 aprile dopo un ennesimo sopralluogo dei vigili del fuoco e dell'ispettorato del...

Il Tartaruga non si arrende. I gestori sono convinti che il sequestro preventivo del locale di Villa Guardia notificato dai carabinieri di Lurate Caccivio lo scorso 23 aprile dopo un ennesimo sopralluogo dei vigili del fuoco e dell'ispettorato del lavoro non fermerà a lungo l'attività del più noto locale di musica dal vivo del territorio comasco. Amareggiato ma agguerrito, Geppe Caselli, uno dei soci titolari del locale, ha chiesto di poter dire la sua dopo che la notizia del sequestro è rimbalzata su tutti i social media e sulla stampa locale. “Ci è stata imposta la chiusura dopo una lunga serie di vicissitudini burocratiche e legali – commenta Caselli – che ci hanno visto anche ricorrere al Tar con successo. CI è stato detto che non potevamo svolgere attività di pubblico spettacolo, cosa che però abbiamo sempre fatto dal 1997, cioè da quando abbiamo aperto. Ci è stata richiesta documentazione che abbiamo sempre prodotto, fino a quando non abbiamo dovuto rifare il certificato di prevenzione antincendi per il quale abbiamo dovuto predisporre un nuovo progetto per il lavori di adeguamento che avremmo presentato pochi giorni dopo il 23 aprile, ma è arrivato il sequestro. Ora attendiamo di sapere dall'autorità giudiziaria se il sequestro verrà confermato oppure no”.

Ad ogni modo i gestori del Tartaruga sono convinti che “avevamo le carte in regola per lavorare nelle modalità in cui stavamo lavorando, secondo determinate normative che ci consentivano di aprire il locale e fare concerti a determinate condizioni, per esempio con ingresso gratuito e per un tempo limitato rispetto all'orario di apertura”. E' ovvio che le autorità che hanno effettuato i controlli non la pensano allo stesso modo. Da qui la revoca prima della licenza C (pubblico spettacolo) poi anche delle licenze A e B con conseguente cessazione completa dell'attività.

“Mi piacerebbe sapere quali altri locali – conclude Caselli – abbiano ricevuto così tanti controlli come è capitato a noi. E poi mi chiedo come mai in quasi vent'anni di attività nessuno ci abbia mai contestato queste irregolarità. Ad ogni modo non molliamo, il Tartaruga non morirà e tornerà a far ballare e divertire i ragazzi”.

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