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Cronaca

Detenuto del Bassone dà fuoco alla cella. Incendio sventato dalle guardie

Ha dato fuoco alla cella bruciando tutto quello che poteva: materasso, cuscino, tavolo e armadietto. Solo il tempestivo intervento del poliziotto penitenziario in servizio e il successivo intervento dei colleghi corsi in suo aiuto ha evitato che...

Ha dato fuoco alla cella bruciando tutto quello che poteva: materasso, cuscino, tavolo e armadietto. Solo il tempestivo intervento del poliziotto penitenziario in servizio e il successivo intervento dei colleghi corsi in suo aiuto ha evitato che l'incendio - appiccato da un detenuto nigeriano imputato per furto e spaccio di droga - avesse conseguenze peggiori

"Sono stati bravi i poliziotti penitenziari di servizio a intervenire tempestivamente, con professionalità, capacità e competenza - commenta Donato Capece, segretario generale Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE,) - La situazione, a Como e nelle carceri italiane, resta grave e questo determina difficili, pericolose e stressanti condizioni di lavoro per gli Agenti di Polizia Penitenziaria. E sebbene l’Italia risulti di fatto inadempiente rispetto alla sentenza Torreggiani della Corte europea per i diritti dell'uomo - prosegue Capece - il rinvio al giugno 2015 per un'ulteriore valutazione sull'attuazione delle misure decise dal governo per affrontare il problema del sovraffollamento segna il fallimento delle politiche penitenziarie adottate dal DAP, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Perché se il numero dei detenuti è calato, questo è la conseguenza del varo – da parte del Parlamento – di 4 leggi svuota carcere in poco tempo. Ma il DAP non ha migliorato le condizioni di vivibilità nelle celle, perché ad esempio il numero dei detenuti che lavorano è irrisorio rispetto ai presenti. Occorre dunque rivedere il sistema dell’esecuzione penale il prima possibile, altro che vigilanza dinamica nelle galere. E allora serve una nuova guida all’Amministrazione Penitenziaria, da mesi senza un Capo Dipartimento, capace di introdurre vere riforme all’interno del sistema a partire dal rendere obbligatorio il lavoro in carcere”.

Capece torna a richiedere un impegno del Governo per l’espulsione dei detenuti stranieri in Italia, che spesso sono tra i principali protagonisti di eventi critici in carcere. ''E' sintomatico”, conclude il leader dei Baschi Azzurri, “che negli ultimi dieci anni ci sia stata un'impennata dei detenuti stranieri nelle carceri italiane, che da una percentuale media del 15% negli anni '90 sono passati oggi a essere oltre 20mila. Fare scontare agli immigrati condannati da un tribunale italiano con una sentenza irrevocabile la pena nelle carceri dei Paesi d'origine può anche essere un forte deterrente nei confronti degli stranieri che delinquono in Italia''.

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