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Cronaca

Pescheria Guerci: "Ztl, clienti spariti per folle di turisti con schiscetta. Venderemo souvenir?"

Come sovente accade, quando per toni e contenuti ravvisiamo nei commenti dei lettori spunti utili a un dibattito generale, pubblichiamo gli stessi anche in forma di articolo. In questo caso, accade per lo scritto inviato dal titolare della storica...

Come sovente accade, quando per toni e contenuti ravvisiamo nei commenti dei lettori spunti utili a un dibattito generale, pubblichiamo gli stessi anche in forma di articolo. In questo caso, accade per lo scritto inviato dal titolare della storica Pescheria Guerci di Como, situata nel cuore della città murata. Il contributo era originariamente una riflessione a corollario dell'articolo sul caos di ieri in piazza Volta-via Rubini, ma lo riportiamo integralmente qui come testimonianza diretta (ancorché naturalmente personale) sull'impatto della novità viabilistiche attorno al centro di Como rispetto all'attività economica. Come sempre, la pubblicazione dei commenti dei lettori non intende esprimere linea editoriale ma offrire spunti di riflessione e magari stimolare l'arrivo di altri contributi.

Vorrei porre una riflessione sul problema della rivitalizzazione del centro storico che, unitamente alla sosta garantita ai residenti, doveva essere il motivo per cui si allargava la zona pedonale. Orbene ha sortito l’effetto di far sparire tutti i clienti del mattino (gente che faceva commissioni in città, mamme che portano i bambini a scuola ecc) che evidentemente non hanno più la possibilità di posteggiare per poter fare i piccoli acquisti in città. I clienti iniziano ad arrivare dalle 11 in poi ma sono i soliti volti noti che abitano in centro e che il problema dell’auto non l’hanno. Quindi nessun cliente nuovo, anzi. Non più un residente in zone limitrofe, men che meno abitanti di case di vacanza sul lago. In compenso strade invase da un mare di gente scesa dai pullman con la schiscetta che non si possono chiamare turisti nell’accezione normale e sperata.

Questo è un dato di fatto suffragato anche dagli altri negozi di alimentari vicini. Non vorremmo essere costretti a vendere souvenir alimentari come si sono ridotti a a fare i negozi di tante città che, persa la propria identità, vivono solo di un turismo giornaliero e che di notte si spopolano. Ossia il contrario di ciò che si voleva ottenere. Buon sabato.

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