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Cronaca

Dal cordiale gelo Cosenza-Lorini, spuntano 7 nuovi autosili e 2.500 posti (fantasma)

Dalle relazioni allegate alla delibera di giunta con cui il Comune di Como ha congelato il progetto di autosilo in viale Varese chiedendo migliorie e integrazioni alla Nessi&Majocchi, emerge un semisconosciuto esercito di "autosili fantasma"...

Dalle relazioni allegate alla delibera di giunta con cui il Comune di Como ha congelato il progetto di autosilo in viale Varese chiedendo migliorie e integrazioni alla Nessi&Majocchi, emerge un semisconosciuto esercito di "autosili fantasma" ipotizzati da Palazzo Cernezzi ma mai realizzati per un totale di 2.500 posti. A riportare a galla questa lunga serie di progetti contenuti nel Piano dei servizi approvato l'anno scorso assieme al Piano di governo del territorio è il dirigente del settore Urbanistica di Palazzo Cernezzi, Giuseppe Cosenza. Il quale, nella propria relazione sempre in merito al progetto per la nuova struttura in viale Varese proposta dai privati, rievoca quanto ipotizzato e condiviso anche (se non soprattutto) dal collega alla Mobilità, Pierantonio Lorini. Il tutto evidenziando tra le righe l'apparente contraddizione della sostanziale contrarietà dello stesso Lorini all'ipotesi avanzata da Nessi&Majocchi pur avendo egli avallato in precedenza l'inserimento nel Pgt di ben 7 maxi-posteggi in zone centrali o semicentrali.

Ma al di là del cordiale gelo tra Lorini e Cosenza (che, pur con prescrizioni, ha giudicato l'ipotesi di Majocchi contenente "elementi positivi e di interesse per l'amministrazione"), ecco il tesoro sommerso di posti auto previsti dal Comune ma che per ora nessuno ha visto.

Come si accennava, il "tesoro fantasma" di 2.500 posti auto prevede(rebbe) 4 impianti definiti di "dissuasione". Battezzati così: Zamenhof (300 posti auto), da realizzarsi in coordinamento con la variante stradale di Borgovico, quale impianto sostitutivo dei posti auto del Pulesin e di via Simone Cantoni; Scalo Merci Fs (700 posti auto), parcheggio già previsto a raso nel breve periodo (i posti attuali, ndr) e da realizzarsi in struttura nel medio periodo, facilmente accessibile sia da nord che da sud; ex Ticosa (700 posti auto), parcheggio multipiano previsto nell'ambito del Piani integrato di intervento, facilmente accessibile dalle principali direttrici da sud, est e nord che convergono sul programmato nuovo incrocio a cerniera a due livelli; via Aldo Moro-Como Borghi Fnm (300 posti auto, la zone quella dell'Ippocastano, ndr), parcheggio multipiano fuori terra su area comunale già vincolata a parcheggio e verde, da realizzarsi salvaguardando le essenze arboree di pregio esistenti, ad integrazione dell'offerta del vicino impianto interrato di via Castelnuovo (da connettersi nel preve periodo con navetta minibus ad elevata frequenza ed itinerario protetto per le piazze centrali e la stazione di Como San Giovanni).

Poi vengono i parcheggi centrali contenuti (in ipotesi) nel Pgt: San Rocchetto (200 posti auto), parcheggio interrato in posizione strategica finalizzato in particolare a sostituire i posti auto per la sosta operativa di via Rubini (ora cancellati dalla Ztl, ndr), piazza Volta, via Grassi e via Garibaldi (diventati nel frattempo gialli, ndr); Torriani (250 posti auto), parcheggio multipiano fuori terra e ubicato a soli 100 metri dalla Torre Gattoni, impianto ideale per l'accesso pedonale alla città murata e all'area del mercato che "andrebbe a sostituire l'ipotizzato impiatnto interrato lungo le mura di viale Varese di più difficile costruzione per vincoli archeologici e monumentali (parole in apparenza profetiche, le ultime ndr); Sirtori (circa 300 posti auto), parcheggio da realizzarsi come standard nell'ambito del Piano integrato di intervento utile anche per migliorare l'accessibilità al mercato ortofrutticolo.

Totale degli "autosili di carta" nelle carte comunali: 2.500 posti auto potenziali. Su cui, per concludere, Cosenza non si risparmia una sottolinetura che pare tanto un fiscio nelle orecche di Lorin:"I nuovi parcheggi previsti dal Pgt nel centro e nella convalle non sono stati ad oggi realizzati e non si ritiene nemmeno prevedibile la loro realizzazione".

Insomma, un castello di carta. Multipiano, naturalmente.

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