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Cronaca

Bar e ristoranti, controlli della finanza in tutta la provincia: scoperti 45 lavoratori in nero

19 esercizi commerciali rischiano la sospensione dell'attività

Sono ben 45 i lavoratori in nero scoperti dalla guardia di finanza lariana durante i controlli eseguiti nella prima metà del mese di luglio. Nei guai sono finiti i titolari di una ventina di esercizi commerciali soprattutto bar e ristoranti (ma c'è anche qualche centro benessere). ALtri 5 lavoratori sono risultati essere irregolari.

Controlli a Como e cintura

I controlli della guardia di finanza di Como si sono incentrati nel capoluogo e nei Comuni di San Fermo della Battaglia, Brunate, Casnate con Bernate, Cassina Rizzardi e Bregnano. Le ispezioni hanno riguardato attività di ristorazione, bar e centri benessere, trovando a prestare la propria opera 23 lavoratori in “nero”, di cui 12 italiani, un uomo del Bangladesh, due cinesi, una donna cubana, una brasiliana e sei turchi.

Nell'Olgiatese

I controlli sono continuati in sinergia con i militari della compagnia Olgiate Comasco anche nei comuni di Locate Varesino, Rovellasca, Uggiate Trevano, Solbiate con Cagno, Turate, Beregazzo con Figliaro e Villa Guardia, sempre in alcune attività di ristorazione, dove sono stati scoperti, complessivamente, 19 lavoratori in “nero”, di cui: 12 di nazionalità italiana, 1 argentina, 1 tunisina, 1 nigeriana, 1 senegalese, 1 cinese, 1 brasiliana e 1 gambiano.

Nell'Erbese

Le Fiamme Gialle della Compagnia Erba, invece, nei comuni di Cantù, Longone al Segrino, Capiago Intimiano e Cabiate, hanno riscontrato la presenza di altri 3 lavoratori in “nero” di cui: 2 di nazionalità italiana e 1 di origini rumene, mentre 5 lavoratori irregolari, tutti di nazionalità italiana, erano impiegati in due attività di ristorazione e bar.

Le sanzioni

Per 19 dei 20 esercizi commerciali controllati è stato richiesto all'Ispettorato territoriale del lavoro un provvedimento di sospensione dell’attività poiché è stato riscontrato che più del 10 per cento dei lavoratori presenti sul luogo di svolgimento dell’attività risultava occupato, al momento dell’ispezione, senza preventiva comunicazione di inizio del rapporto di lavoro. Il provvedimento sospensivo sarà revocato quando il datore di lavoro avrà provveduto a sanare la posizione dei lavoratori, trovati intenti a prestare la loro opera in nero, con l’assunzione degli stessi e a pagare le sanzioni previste dalla normativa vigente.

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