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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Confcommercio contro la 'locale' di Cantù: "Controlli da far west"

Graziano Monetti, Direttore di Confcommercio Como Un durissimo atto d'accusa della Confcommercio comasca alla polizia locale di Cantù.  Secondo i commercianti i recenti controlli nei locali, in praticolare i bar, della città del mobile...

Graziano Monetti, Direttore di Confcommercio Como

Un durissimo atto d'accusa della Confcommercio comasca alla polizia locale di Cantù. Secondo i commercianti i recenti controlli nei locali, in praticolare i bar, della città del mobile sarebbero stati effettuati con metodi da 'far west' arrivando a spaventare la clientela. Il tema, al solito, è la cosiddetta movida, la vita serale e notturna. Confcommercio non va per il sottile, ecco il comunicato, senza correzione o parafrasi alcuna, da leggere direttamente per capire quanto i toni si siano alzati:

I controlli della polizia locale di Cantù, come negli altri centri comaschi, devono avvenire rispettando il lavoro delle attività commerciali. Si parla tanto di migliorare l’accoglienza turistica e poi vengono utilizzati metodi da “far west”, che spaventano anche la clientela, creano un danno a chi lavora e sminuiscono l’importante ruolo che rivestono i locali pubblici come luoghi di aggregazione.

Sono sistemi che creano disagi anche interpretativi da parte della clientela e dei turisti. Confcommercio Como non condivide infatti i metodi utilizzati a Cantù dalle forze dell’ordine pochi giorni fa, durante una sorta di raid nei locali del centro.

Il dispiegamento di forze utilizzato con l’ausilio di unità cinofile appare esagerato e poco rispettoso del lavoro di queste attività commerciali che con la cosiddetta “movida” forniscono a molte persone l’occasione di ritrovarsi nei locali e sono un’occasione anche per i turisti di frequentare esercizi aperti in ore serali e trovare un po’ di “vita”.

A Cantù è stato sottoscritto un regolamento ed è pienamente condivisibile che venga rispettato ma non si possono trattare gli esercenti in questo modo. Li si danneggia, si allontanano i clienti in un momento in cui non si fa altro che dire quanto sia necessario rendere le nostre città accoglienti e si lavora per incrementare e stimolare il turismo. “Sono stati utilizzati metodi aggressivi che non giovano alla città e che appaiono fuori luogo – sottolinea Graziano Monetti, Direttore di Confcommercio Como – Viviamo in un momento in cui è necessario salvaguardare anche il lavoro e chi lavora. I controlli devono essere fatti con maggior rispetto delle attività commerciali. Non solo. In questo modo si criminalizza un’intera categoria penalizzando anche chi le regole le rispetta”. “Controlli con metodi da far-west – aggiunge e chiude Giovanni Ciceri, Presidente Associazione Pubblici Esercizi Confcommercio Como – In questo modo non si tutela l’immagine delle attività che lavorano regolarmente. Esiste un regolamento che va rispettato ma non con questi metodi. Le unità cinofile appaiono alquanto fuori luogo. Non credo proprio che la vera criminalità si trovi in piazza Garibaldi!. Sarebbe più opportuno che le forze dell’ordine puntino l’attenzione sui veri luoghi dove si annida la criminalità e sulla vera delinquenza. Che vengano fatte verifiche dove serve realmente. E soprattutto che si lavori per creare luoghi accoglienti, pronti a dare ai turisti l’immagine di una città viva, dinamica, organizzata. In una parola: turistica”.

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